MilanoIl trionfo dopo la grande paura. Vittoria e primato del Milan (in testa da solo dopo due anni) maturano mentre la pratica Palermo si fa più difficile e si complica per via di un pareggio improvviso e anche un po' goffo (gollonzo da Maidiregol) raggiunto con merito dalla squadra di Delio Rossi fino a quel momento, sotto di un gol, senza il miglior Pastore possibile (colpo alla caviglia) ma capace di mettere alla frusta la fragile resistenza della difesa rossonera senza Nesta (in panchina a rifiatare). Il trionfo matura in occasione di un blitz di Ambrosini, ancora tra i migliori in campo, disposto a inserirsi nel "dai e vai" con Ibrahimovic e aiutato da un tocco involontario di mano, fino a sfidare Sirigu che gli esce rovinosamente incontro. Il rigore trasformato da Irahimovic è lo squillo di tromba del Milan che a quel punto riesce persino a confezionare il 3 a 1, eccessivo per i demeriti del Palermo troppo acerbo in difesa per aspirare a qualcosa di buono nella stagione.
Restano fuori, per calcolo e necessità fisica ancora Pirlo e Ronaldinho e questo scenario fa capire tante cose di Milanello: questa è la squadra di Allegri, faticosamente recuperata dopo molte settimane di tentativi. Inutile tornare indietro: sembra scontato. Il Palermo può lamentare quel fallo di mano, in barriera, di Boateng non visto dall'arbitro e prendersela con la mancata segnalazione del mani di Ambrosini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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