Milanesi rovinati dalle cartelle E il Comune incassa 31 milioni

Sono 220mila le multe non pagate. Le sanzioni del primo semestre 2007 recapitate con gli interessi. De Corato: «Niente sanatoria, non vogliamo favorire i furbetti». Un residente su due salda in ritardo e il 34% attende il pignoramento dei beni

Milanesi rovinati dalle cartelle 
E il Comune incassa 31 milioni

Divieto di sosta, transito in area a traffico limitato, semaforo rosso. A ciascuno la sua infrazione. Stanno arrivando nelle case dei milanesi le multe non pagate entro 60 giorni, ossia le cartelle esattoriali appesantite dagli interessi. Si calcola siano 220mila, riferite al primo semestre 2007. Non si illudano i destinatari, la sanzione va pagata e non lasciata nel cassetto in attesa di un condono. Al nord non soffia il vento della sanatoria, quello che permetterà ai romani di risparmiare sugli interessi delle multe del 2004. Lo ha detto chiaro e tondo il vicesindaco Riccardo De Corato all’indomani del provvedimento emesso dalla giunta Alemanno («Non riteniamo giusto che chi ha pagato regolarmente sia cornuto e mazziato»).
Ed è il coordinatore dei giudici di pace Vito Dattolico a chiarire che «la sanatoria della Capitale non rappresenta un precedente in materia di giurisprudenza perché è un atto di liberalità». Tradotto: non si può fare ricorso pretendendo di essere trattati come a Roma né per le multe del 2007, né per quelle del 2004 (di queste ultime si calcola siano ancora 400mila le giacenze non pagate negli anni 2000-2004) perché la giunta romana ha scelto di fare un regalo ai suoi cittadini. «È come se il Comune di Milano donasse dei soldi ai residenti, un’amministrazione è libera di farlo o meno» dice chiaro Dattolico. E si capisce che vuol dissuadere i ricorsi. A meno che non compaiano errori. «Se le cartelle esattoriali non sono corrette, ad esempio se il Comune non dimostra di aver notificato i verbali (la data di notifica deve apparire nella cartella) allora si può ricorrere».
E per quanto riguarda gli interessi c’è la possibilità di contestarli? «In effetti la normativa che prevede un surplus del 20 per cento è un tantino equivoca - riconosce il giudice - Ma una sentenza recente della Cassazione ne ha stabilito la regolarità».
Le multe discusse che finiscono in via Sforza, quartier generale dei giudici di pace, crescono a ritmo esponenziale. «Siamo nei guai - conferma Dattolico - rispetto all’anno scorso abbiamo il 25 per cento di ricorsi in più, pari a 3-4mila. Soprattutto per Ecopass e per le zone a traffico limitato: i cittadini hanno fatto fatica ad accettare le nuove situazioni». E riguarda proprio Ecopass la pioggia di verbali del primo semestre 2008 che troveremo nelle caselle della posta fra qualche mese. Perché il 2008 è l’anno che ha registrato 3 milioni e 167 mila ingressi illeciti.
Tornando ai verbali di oggi, se tutti i destinatari delle 220mila cartelle mettessero mano al portafogli il Comune incasserebbe 30 milioni e 800mila euro.
Le statistiche dicono che solo la metà delle multe viene pagata dai milanesi entro due mesi dal giorno dell’infrazione, il 16 per cento paga con ritardo, il 34 per cento aspetta il pignoramento dei beni. Nonostante ciò il vicesindaco De Corato dichiara: «A Milano, i morosi non sono mai stati molti.

Roma è molto diversa, ha un territorio più esteso e una quantità di multe non incassate altissima. La nostra è una città europea e anche in questo i cittadini dimostrano di avere una buona disciplina, forse più di molte altre città». Per questo niente sanatoria, «non vogliamo favorire i furbetti».

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