Milano è diventata la capitale delle biotecnologie

«Un settore con costanti tassi di crescita a due cifre, che si pone non solo come motore dello sviluppo economico del nostro paese ma soprattutto come centro strategico per il miglioramento della qualità della vita degli esseri umani». È questa in breve la fotografia del settore biotech italiano fornita dal vice presidente di Assobiotec, Alessandro Sidoli, in occasione della presentazione di BioEurope Spring 2007, una delle più importanti manifestazioni internazionali dedicate al settore delle biotecnologie, che per la prima volta dalla sua istituzione sarà ospitata in Italia, dal 5 al 7 marzo al Milano Convention Center.
«Le imprese biotech italiane – ha dichiarato Sidoli - si sono ritagliate negli ultimi anni uno spazio sempre più importante nel panorama internazionale».Nel suo intervento, Sidoli ha voluto ribadire come lo sviluppo delle biotecnologie sia legato alla capacità di tutti gli attori coinvolti di creare partnership e sinergie, ma soprattutto alla disponibilità delle istituzioni a fornire quadri normativi e di sostegno finanziario certi e di lungo periodo.
«Il biotech rappresenta un settore su cui il nostro Paese deve puntare con forza, non solo se desidera giocare un ruolo di primo piano sul fronte dell’innovazione e della competitività internazionale, ma anche – e soprattutto – se vuole contribuire in modo significativo a un miglioramento generalizzato della qualità della vita di tutti i cittadini». Dello stesso parere è il presidente di Farmindustria, Sergio Dompè: «Il Paese ha grandi potenzialità, avendo una solida piattaforma industriale nel farmaco (terzo in Europa e quinto nel mondo per numero di occupati), una crescente compagine nel biotech per la cura della salute (con più di 100 imprese e 8 mila addetti) e Centri pubblici di eccellenza nella ricerca biomedica, con Milano e il suo territorio in prima fila. Un altro vantaggio competitivo del settore – ha dichiarato Dompè – è rappresentato dalle capacità dei ricercatori italiani apprezzati anche all’estero per la produttività, la flessibilità e la creatività. Vi è però la necessità – ha concluso il presidente di Farmindustria – di una politica che difenda e stimoli con costanza l’innovazione, dia stabilità al settore, promuova la sinergia tra scienza e imprese come strategia vincente. Che sappia in definitiva connettere i nodi della rete di eccellenza con i Centri di Ricerca, i Parchi scientifici, gli spin-off e le imprese impegnate nelle diverse fasi dell’attività di R&S». BioEurope Spring rientra nell'ambito di Aspettando MilanoCheckUp, un ciclo di eventi preparatori che proseguirà fino all'apertura della nuova rassegna internazionale.
MilanoCheckUp, organizzata da Fiera Milano Tech, si svolgerà dal 6 al 9 giugno nel quartiere fieramilano di Rho. Le imprese biotecnologiche sono in Italia 163 imprese (73 nate dopo il 2000), hanno circa 8400 addetti (di cui più della metà impiegati in attività di ricerca e sviluppo), 3 miliardi di euro di fatturato, 1.2 miliardi di euro di investimenti in innovazione. Questi numeri pongono l’Italia come il quarto paese in Europa per numero di aziende e il quinto per fatturato, con più di 30 nuovi prodotti in sviluppo clinico.

Per quanto riguarda le scienze della vita, siamo al terzo posto su quindici nazioni europee per il numero di gruppi di ricerca che hanno presentato progetti di ricerca nell’ambito del VI programma quadro dell’Unione Europea, subito dopo Germania e Gran Bretagna e prima di Francia e Spagna.

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