Accampamento rom sotto il cavalcavia

Materassi, bombole del gas, aiuole usate come bagni. E residenti esasperati

Accampamento rom sotto il cavalcavia

Materassi accatastati per terra, tende che di sera si trasformano in case di fortuna, pentole appese alla staccionata. E poi tre auto, con la targa straniera, diventate un deposito. Le ruote sono bloccate da grossi massi, dai finestrini si vedono coperte, cuscini, vestiti. Siamo in via Rubattino, sotto il cavalcavia dell'autostrada. Qui un gruppo di rom ha creato un bivacco permanente che ormai i cittadini non tollerano più. Il campo abusivo sorge sul suolo - recintato - di proprietà della Serravalle. A pochi passi da un parcheggio e dal Parco dell'acqua. Il Comune aveva allestito il giardino per riqualificare la zona, ma in pochi hanno il coraggio di utilizzare la pista per correre, i giochi per i bambini e i campi dedicati allo sport. Anche perché l'illuminazione artificiale non c'è. «Siamo disperati - racconta Roberta Borsa, residente in viale delle Rimembranze di Lambrate -. Siamo di fronte a un'emergenza sia dal punto di vista sanitario sia per la sicurezza, ma nessuno fa nulla. Abbiamo scritto al Comune, ai vigili, alla polizia. Tutti sono al corrente di quello che succede ma gli interventi mancano del tutto». Nel frattempo i furti negli appartamenti vicini sono aumentati, l'ultimo proprio ieri. Mentre immondizia e ratti rendono impraticabile tutta l'area. «I rom usano le aiuole come bagni pubblici - prosegue la cittadina -. Sporcando il verde che dovrebbe servire per far divertire i bambini e per lo sport. Inoltre utilizzano le bombole a gas, che tengono per strada, a pochi metri dai falò che accendono a partire dalle quattro del pomeriggio. Una situazione del genere non sarebbe tollerata in nessuna città civile del mondo. Invece a Milano è ordinaria amministrazione».

Finora esposti ufficiali e raccolte firme non sono serviti a niente. Ma l'opposizione in consiglio di Municipio non ha alcuna intenzione di arrendersi. «Continueremo a denunciare in Municipio e a Palazzo Marino. Chiedendo che l'assessore Rozza intervenga il prima possibile - assicura il leghista Gianluca Boari -. Non riesco a capire come sia possibile tollerare un degrado così grave, che va avanti da mesi alla luce del sole. Si rischia un'emergenza come sta avvenendo in altre città italiane, perché la situazione è fuori controllo». Basta avvicinarsi al campo per rendersene conto. Passeggiare nel parco è un'impresa, anche di mattina. Perché abusivi e degrado hanno allontanato i cittadini e la zona è completamente isolata. Così l'area sottostante il cavalcavia dell'autostrada è diventata una terra di nessuno. L'area è recintata, ma i nomadi l'hanno comunque colonizzata con tende, brandine, materassi, pentole e piatti.

Nel parcheggio usato tutti i giorni dai dipendenti degli uffici ci sono le loro auto: sono ferme da mesi, con le ruote bloccate, perché servono solo come deposito. «Il consiglio di Municipio 3 ripete che siamo noi a esagerare - conclude Borsa -. La verità è che noi subiamo solo le conseguenze di questo lassismo».

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