Addio Calgary, Milano in pole. E Salvini ora promette fondi

Rimane in campo Stoccolma ma il governo è in crisi Il sindaco: «Da leader Lega un'apertura interessante»

Addio Calgary, Milano in pole. E Salvini ora promette fondi

Calma e gesso, ma la corsa per ospitare le Olimpiadi invernali del 2026 sta diventando per Milano-Cortina (con le dovute scaramanzie) una passeggiata. Dopo il ripensamento di Austria, Svizzera, Turchia e Giappone ben prima che scadesse il termine per depositare il dossier (il 9 ottobre al Cio sono arrivate solo tre proposte), ora anche la canadese Calgary è a un passo dal ritiro. Al referendum che si è tenuto martedì ha vinto il no con il 56,4% pari a 171.750 voti. Era un sondaggio consultivo, la decisione definitiva spetta al consiglio comunale lunedì prossimo ma le parole a caldo del sindaco di Calgary Naheed Nenshi, amareggiato, non lascerebbero dubbi: «Il popolo si è espresso e lo ha fatto in grandi numeri. Si è espresso chiaramente e la direzione che dobbiamo prendere è molto chiara». A meno di colpi di scena dunque la sfida per i Giochi diventa una partita a due, Milano-Cortina contro Stoccolma, e il governo svedese in crisi non sta appoggiando la candidatura (sarebbe caldeggiata piuttosto una corsa per l'edizione del 2030) per cui non sorprenderebbe una vittoria dell'Italia «a tavolino». «A maggior ragione di fronte a questa notizia dobbiamo lavorare, progettare, fare squadra come se avessimo mille competitor. Guai abbassare la guardia» rimane prudente il governatore del Veneto Luca Zaia. Le istituzioni, con il presidente del Coni Giovanni Malagò, sono concentrati nella preparazione della prima trasferta ufficiale il 28 novembre a Tokyo, il sindaco Beppe Sala presenterà il dossier al Cio. Anche il governatore lombardo Attilio Fontana avverte: «Restiamo più concentrati che mai sul nostro obiettivo. Le notizie che giungono da altre parti del mondo non devono distrarci, Milano e la Lombardia con Cortina e il Veneto proseguono spedite nel loro lavoro per dimostrare come i nostri territori e le nostre potenzialità siano le migliori». E rilancia su twitter la disponibilità del governo - dichiarata dal vicepremier leghista Matteo Salvini - a «fornire aiuto economico se sarà necessario». Un'uscita probabilmente non concordata coi 5 Stelle, ma tant'è. «Se non bastano i fondi privati, faremo noi l'ultimo sforzo - ha assicurato Salvini in un'intervista a Leggo.it - Penso che sia così affascinante il progetto delle Olimpiadi italiane alpine che i fondi privati si trovano. Certo se poi serve una mano la daremo anche perché le Olimpiadi ti portano un tale ritorno di immagine, di positività che vale la pena fare uno sforzo. C'è già il 95%? Il 5% lo mettiamo noi». E il sindaco la giudica «un'apertura interessante. Per un volta sono anche d'accordo con lui, giusto lasciare prima a noi la responsabilità di attivare partner e sponsor, ci proveremo con serietà.

I 5 Stelle cosa diranno? Il nostro referente è sottosegretario con delega allo Sport Giorgetti, leghista, credo che la linea sia stata discusso al loro interno». E sul ritiro di Calgary e le difficoltà di Stoccolma dice, «se dovessimo anche rimanere da soli non mi metto a piangere..».

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