Arriveranno già questa mattina i primi contagiati da coronavirus all'ospedale militare di Baggio, alla periferia ovest della città. La Difesa ha reso disponibile presso la Caserma Annibaldi 13 o 14 stanze per un totale di una quarantina di posti letto dedicati alla quarantena dei cittadini contagiati ma asintomatici o quelli guariti il cui tampone ancora non risulta negativo. Tradotto: cittadini costretti all'isolamento. «Il profilo degli idonei è quello di pazienti che possono essere dimessi dagli ospedali, ma magari sono ancora positivi. Così liberiamo posti letto in attesa della loro negativizzazione» aveva anticipato venerdì l'assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera.
Nel corso della mattinata di lunedì sono arrivati rifornimenti tecnici: un mezzo contenente un gruppo elettrogeno e alcuni altri che trasportano sedie a rotelle, barelle, ausili di protezione individuale.
La settimana scorsa sono stati eseguiti dei piccoli lavori di adattamento della struttura, operativa come presidio sanitario della Difesa e in parte in ristrutturazione: sono stati igienizzati i locali, messi a norma gli impianti, costruite delle rampe per rendere accessibile anche ai disabili la caserma. Da quando è cambiata la strategia chiunque venga in contatto con un contagiato deve automaticamente mettersi in isolamento, anche senza essere sottoposto a tampone. Ecco che questa struttura può ospitare una quarantina di persone, che si aggiungono ai 60 posti letto alla palazzina militare al Comando Aeroporto di Linate. Attenzione: le indicazioni sono di rimanere in casa per tutti coloro che hanno la possibilità di avere una stanza dedicata e un bagno personale, cioè a uso esclusivo rispetto a quello utilizzato dal resto della famiglia o dei coinquilini. Qui verranno ospitate persone che non si trovano in questa condizione, che non possono badare a se stesse, homeless, o disabili che hanno bisogno di un supporto. A sorvegliare sul loro stato di salute uno staff di medici e infermieri. A sorvegliare gli ingressi personale militare.
Più in generale, la Difesa ha reso disponibile - in caso di necessità e su richiesta delle autorità competenti - un totale di circa 2200 stanze e circa 6600 posti letto, distribuiti su tutto il territorio nazionale, per chi debba sottoporsi al periodo di sorveglianza. Il dicastero, su indicazione del ministro Lorenzo Guerini, è anche a disposizione nel fornire supporto all'emergenza attraverso una quota del proprio personale medico: al momento sono stati individuati 14 medici e 2 infermieri che andranno a ingrossare le fila del personale sanitario negli ospedali in difficoltà.
La Protezione civile, coordinata dall'assessore regionale Pietro Foroni, ha montato nell'ultima settimana tensostrutture all'esterno dei nosocomi di Bergamo, Brescia, Stradella, Cremona, Crema, Mantova e Casalmaggiore dedicate al triage in modo da proteggere il personale sanitario e i pazienti.
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