La commozione per la Medaglia alla memoria di Eugenio Fumagalli, il tassista eroe che si è fermato a soccorrere due ragazzi sulla Milano-Meda ed è stato travolto da un'auto, ritirata dalla sorella Luisa. La standing ovation per Cini Boeri, accompagnata sul palco dai tre nipoti (i figli Stefano e Tito sono rimasti dietro le quinte). Gli applausi lunghissimi per Mogol, per il campione paralimpico di nuoto Simone Barlaam, classe 2000 e per le vittime di piazza Fontana e le loro famiglie a cui il sindaco Beppe Sala ha voluto consegnare ieri dal palco degli Ambrogini 2019 al teatro Dal Verme «un ideale e solenne riconoscimento» a cinque giorni dal 50esimo anniversario dalla strage. «Vorrei - ha sottolineato il sindaco nel tradizionale discorso alla città - che fosse un omaggio nello stile di Milano, cioè operativo. Continueremo a lottare per gli ideali di libertà e democrazia che il loro sacrificio ci ha insegnato. Milano non dimentica, o rimane un baluardo contro ogni eversione antidemocratica».
Sala e il presidente del Consiglio comunale Lamberto Bertolè hanno consegnato 41 riconoscimenti: 15 Medaglie d'Oro (tra cui Vinicio Capossela, Lella Costa Ricky Gianco, Claudio Luti, Antonio Scurati), 20 attestati (tra i più festeggiati e «rumorosi» quelli all'associazione anti graffiti Retake, alla Massa Marmocchi e a Milano Città Stato), sei gli Ambrogini alla Memoria. Oltre a Fumagalli, Milano ha ricordato Carla Casiraghi, ultima custode del Vicolo dei Lavandai, Giorgio Squinzi, il capo del pool di Mani Pulite Francesco Saverio Borrelli, don Luigi Melesi e Filippo Penati, ex presidente della Provincia e segretario Pd, travolto dalla giustizia per il «Sistema Sesto» e poi assolto (la Lega sul palco non ha applaudito la consegna alla madre Elena e ai figli Simone e Ilaria). Sala ha voluto ricordare che «Penati ha creduto nella politica e nella necessità di non tirarsi indietro. Perchè comunque la si pensi, quando e se mai non ci sarà più chi fa politica sarà finita la democrazia». E ai milanesi ha chiesto «di dare una mano a chi fa politica. Non è semplice, spesso la nostra immagine non è sempre delle migliori, a volte appaiono degli aspetti negativi. Vi prego di continuare a stimolarci a fare il meglio ma anche di starci vicino e a darci una mano in questo momento delicato in cui Milano deve avere il desiderio di guidare la rinascita di questo Paese». Il valore che accomuna i premiati «è il coraggio, un valore che Milano indica al Paese come il più necessario in questo momento non semplice. Abbiamo tante frecce al nostro arco e le stiamo già usando».
Tra i premiati, Ricky Gianco ha raccontato di avere in serbo una nuova canzone «sulla Milano di oggi», Capossela invece - che vive dal '93 in zona Centrale e conduce «una discreta vita di quartiere» - ha svelato di essere «un devoto del tram 1».
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