Non c'è pace per la linea rossa della metropolitana, rimasta bloccata una mezz'oretta per colpa di uno scippatore in fuga dentro una galleria. L'Atm ha infatti dovuto staccare la tensione e fermare i treni in entrambe le direzioni. Una breve interruzione però, ben diversa da quella dell'altro pomeriggio sulle cui cause è ancora mistero fitto. Appaiono poco credibili le spiegazioni fornita dall'Azienda che subito ha parlato di un freno d'emergenza tirato, mentre 24 ore dopo la colpa diventava dei viaggiatori che facevano pressione sulle porte impedendo la partenza del convoglio.
Dunque dopo il disastro di martedì, nuovo allarme ieri, si temeva addirittura l'attentato, sul tratto nord della rossa, dopo che uno scippatore per fuggire si era infilato in metropolitana. Il bandito, un giovane africano con la maglietta bianca, aveva strappato la catenina dal collo di un pensionato di 85 anni in via Della Torre, poi ricoverato in codice verde alla Clinica Città Studi per alcuni graffi sul collo. Un giovane passante aveva assistito all'aggressione e coraggiosamente si era lanciato all'inseguimento. Sentendosi braccato l'africano, per far perdere le proprie tracce, si era infilato nel mezzanino di Turro. Dopo aver saltato i tornelli, lo scippatore è sceso in banchina e si è infilato in galleria, l'ha percorsa in pochi minuti sbucando poi a Rovereto. Tutto confermato per altro dalle immagini delle telecamere che hanno immortalato il bandito mentre entrava alle 12.09 e poi quando usciva dall'altra parte alle 12.17. Nel frattempo l'Atm, avvertita della presenza di un uomo nel tunnel, aveva sospeso la circolazione tra Villa San Giovanni e Loreto, per ripristinarla poi verso mezzogiorno e mezzo.
Una scenario ben diverso dalla situazione caotica che ha inchiodato per due ore alcuni convogli e migliaia di passeggeri sull'intera linea rossa. L'altra sera l'Atm aveva dato la colpa a un passeggero che attorno alle 17.30 avrebbe tirato il freno d'emergenza in galleria, prima di arrivare alla fermata di Lima, perché una signora si sarebbe sentita male. Poi la situazione sarebbe degenerata, perché i passeggeri non voleva lasciare le carrozze pensando fosse già reiniziato lo sciopero.
Lo scenario è cambiato appena 24 ore dopo, non più donne colte da malore, improvvidi passeggeri che tirano freni, né assalti alle carrozze ma banali problemi alle porte alla fermata Lima. Prima un guasto sul treno delle 17.24 poi un problema di gestione dei viaggiatori di quello che seguiva. Alle 17.34 infatti il macchinista non riusciva ad allineare completamente le carrozze con la banchina. E qui sarebbe iniziato un giochino «apri e chiudi» tra i viaggiatori che volevano uscire e l'operatore che voleva proseguire per qualche metro ancora. Alle 17.36 il macchinista ha lanciato l'allarme in centrale. Questo tuttavia non spiega perché, fermati tutti i treni, nessuno abbia avvertito i passeggeri prigionieri nelle galleria. Costretti alla fine ad aprire le porte manualmente e incamminarsi lungo la massicciata verso le stazioni.
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