«Appesi» ai ritardi di Amsterdam per riavere Ema

Se l'Olanda non rispetta la consegna della sede entro il 15 novembre la partita si può riaprire

Da una settimana la questione è ritornata calda. Il ministro Enzo Moavero Milanesi ha riunito avvocatura e staff alla Farnesina per reperire documenti e atti utili a rafforzare i ricorsi del Comune di Milano e del governo contro l'assegnazione dell'Agenzia europea del farmaco (Ema) ad Amsterdam nel novembre 2017, una sfida decisa all'ultimo rush con il sorteggio. Oltre al danno la beffa. Ema deve lasciare Londra in seguito alla Brexit ma i lavori per la nuova sede olandese sarebbero estremamente in ritardo e in Italia si è riaccesa la speranza di riaprire la partita. «Per ora è solo un lumicino - ha ammesso il sindaco Beppe Sala -, il nostro ricorso non è stato respinto e Amsterdam è in folle ritardo, le possibilità stanno sempre all'1% ma la situazione è molto monitorata».

E il caso Ema ieri ha fato irruzione anche in Parlamento, durante il question time il ministro per gli Affari Europei Paolo Savona ha replicato a un'interrogazione posta in aula dal deputato e capogruppo milanese della Lega Alessandro Morelli. L'esponente lumbard ha ribadito che la Lombardia, secondo dati di Farmindustria, conta 130mila addetti nel settore farmaceutico, 30 miliardi di produzione e 21 di export. «Chiediamo al ministro - ha incalzato - se non ritenga urgente riproporre il tema del trasferimento di Ema in Italia, dove troverebbe una sede già pronta e funzionante, il Pirellone messo a disposizione dalla Regione Lombardia». Savona ha ricordato che contro la decisione presa «ad esito di un mero sorteggio tra le città candidate» sono pendenti due ricorsi di fronte alla Corte di Giustizia Ue. «Quest'estate - ha ricordato - la Corte ha respinto la richiesta di sospensiva del Comune per difetto del presupposto di urgenza, ovvero l'impossibilità di attendere la decisione finale senza riportare danni gravi e irreparabili». Ora l'Italia potrebbe rientrare in gioco «se Amsterdam andasse oltre il termine del 15 novembre fissato dal Parlamento europeo per la consegna della nuova sede. Il Parlamento Ue ha fissato anche controlli trimestrali da parte di una commissione».

Solo in caso di ritardi «attestati dalla commissione» si potrebbero riaprire spiragli per l'Italia. Morelli (contestato dai banchi dem) ha criticato l'ex governo Pd che «ha lasciato la città da sola, ora dobbiamo augurarci che per una volta in Olanda non siano efficienti».

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