Apre al Fatebenefratelli l'ambulatorio Smart per i giovani bipolari

Obiettivo: aiutare gli adolescenti e le famiglie a riconoscere in tempo i sintomi del disturbo

Apre al Fatebenefratelli l'ambulatorio Smart per i giovani bipolari

Si chiama «Smart», ed è un nuovo ambulatorio dedicato agli adolescenti. Ha inaugurato ieri al Fatebenefratelli l'ambulatorio Smart acronimo per Stadiazione delle Manifestazioni Affettive e il loro Riconoscimento nel Tempo. Il progetto prevede la collaborazione di psichiatri, neuropsichiatri, pediatri e medici specialisti nel trattamento delle dipendenze, per dar vita a uno spazio ad alta specializzazione per ragazzi tra I 12 e I 21 anni. Obiettivo: fare prevenzione, o meglio «cercare di diagnosticare sintomi e avvisaglie di disturbi psichiatrici, come il disturbo bipolare, in casi ben precisi, per prenderlo in tempo» spiega Claudio Mencacci, direttore dipartimento di Salute mentale e delle dipendenze dell' ASST Fatebenefraelli -Sacco. Anni di ricerche e studi, infatti, hanno dimostrato che la sindrome maniaco depressiva aumenta di 5-10 volte nei figli di soggetti affetti e addirittura di 51,9 volte se sono affetti entrambi i genitori. Essere consapevoli di una predisposizione - il ragionamento - può facilitare una responsabilizzazione nei confronti dei fattori di rischio modificabili.

Smart è un ambulatorio, il primo di questo genere, che permette di mettere in rete i saperi di discipline diverse, ognuna con il suo bagaglio di esperienze cliniche. Obiettivo: effettuare una valutazione clinica e testale che possa definire una percentuale di rischio rispetto all'esordio e alla progressione delle patologie affettive. Lo scopo è quello di responsabilizzare i giovani e le loro famiglie a prendersi cura di sé favorendo stili di vita corretti, prestando attenzione a non esporsi a fattori che possano «accendere» la predisposizione al disturbo o peggiorarne la storia naturale. Gli studi genetici hanno mostrato che il disturbo bipolare è un disturbo ad alta ereditabilità (fino all'85 per cento nei gemelli monozigoti, aumento del rischio di 58,7 volte in figli di entrambi i genitori affetti). Nonostante questo non vi è una specifica attenzione ai figli di soggetti con disturbo bipolare e non sono proposti screening specifici relativi al disturbo.

L'uso di sostanze, per esempio, specialmente nei giovani, è stato associato a un'anticipazione dell'età d'esordio del disturbo e a un peggioramento dei quadri clinici. Gli studi di prevalenza, cioè basati sull'osservazione del campione in un preciso momento al fine di verificare la presenza di una malattia e la contemporanea esposizione ad uno o più fattori di rischio, segnalano che circa l'1,8 per cento dei ragazzi sono colpiti da disturbo bipolare, sia nella forma 1 sia nella forma 2 del disturbo.

Altro elemento non trascurabile, che sta alla base della nascita dell'ambulatorio, il fatto che spesso il

disturbo bipolare non viene riconosciuto o viene mal diagnosticato, tanto che fino al 69 per cento dei soggetti «malati» hanno ricevuto diagnosi erronee e dunque inadeguatamente trattato o aggravato da trattamenti sbagliati.

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