Apre il film festival: regista milanese punta al successo

Domani al via la kermesse: dieci opere in gara Tra queste anche il concittadino «Comandante»

Apre il film festival: regista milanese punta al successo

Un milanese alla conquista di... Milano. Enrico Maisto, regista della giovane generazione ci prova. Il suo Comandante è uno dei dieci film in gara al Milano Film Festival che apre domani e chiude domenica 14. In programma duecento pellicole tra anteprime - nazionali e internazionali - e ovviamente molti sguardi all'indietro. Due vecchi titoli di Hitchcock, tra i meno noti, l'ultima fatica del regista francese Alain Resnais, da poco scomparso, e autentiche «chicche» come il documentario sul cibo vegetariano, una rarità al cinema, da sempre carnivoro.

Dieci le pellicole in gara che potranno essere votate anche dal publico attraverso una app. Il titolo della giuria andrà al film che riceverà i giudizi migliori, mentre il più votato dal pubblico otterrà un premio speciale e una proiezione aggiuntiva nell'ambito del programma della manifestazione «Le vie del cinema» - dal 15 al 24 settembre - che comprenderà le opere migliori presentate anche sulle passerelle internazionali di Locarno e Venezia. Tra le opere in concorso spicca appunto Comandante girato da un milanese su Milano. Si tratta di un documentario a forti tinte autobiografiche filtrate attraverso i ricordi e le suggestioni che il regista ha avuto attraverso il padre, giudice di Sorveglianza a San Vittore, e Felice, un ex attivista di «Lotta continua» che gli hanno permesso di entrare in contatto con la realtà degli anni di piombo - e non solo - a lui estranea.

Oltre a Comandante , l'altra pellicola italiana in coproduzione con la Francia è Le sedie di Dio , dove un regista è impegnato a fare un film importante sul presente e sulla crisi dei nostri giorni. Da segnalare anche il messicano Navajazo di Ricardo Silva, fresco trionfatore a Locarno del premio per la categoria emergenti. È uno spaccato della vita di frontiera a Tijuana.

Ai lungometraggi si aggiunge la sezione dei «corti» con 58 opere di 32 nazionalità diverse in competizione e «The outsiders», film recentissimi o talvolta datati, rari e comunque poco facilmente reperibili che propongono argomenti particolari tra cibo, musica e thriller. La categoria «Colpe di Stato» comprende invece 15 opere che fanno luce su argomenti sfuggiti alla cronaca e all'informazione ufficiale. Tra questi si segnalano Red army sull'Armata rossa, Why we fight sugli orizzonti degli Usa alla fine della presidenza Eisenhower.

Con Qualcosa di Alice , il Milano film festival rende omaggio al maestro dell'animazione Jan Svankmajer che domani compirà i suoi 80 anni proprio in passerella, mentre «Esperimento Europa. 1914-1989-2014» guarda ai cent'anni della Grande Guerra attraverso alcuni film imperniati su momenti importanti del secolo. Da segnalare I ponti di Sarajevo , film a episodi di illustri cineasti sul ruolo della capitale bosniaca.

Completano il panorama una sezione dedicata al Messico con tre film di una cinematografia emergente che ha portato Cuaròn all'Oscar, il «Focus animazione» con tre film, «I 400 sorsi» dedicati all'acqua come risorsa di vita per il pianeta. Molti infine gli incontri speciali, i dibattiti, lo spazio riservato all'evoluzione dei video musicali.

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