Aspettando l'inaugurazione in città è già arrivata la scabbia

Il commissario Sala tranquillizza sul rischio terrorismo Intanto tra i profughi in Centrale si diffonde l'infezione

Aspettando l'inaugurazione in città è già arrivata la scabbia

Nella città che si appresta ad aprirsi al mondo con un evento planetario come l'Esposizione universale, si torna a parlare di malattie ritenute scomparse almeno da un secolo. «Expo sarà il luogo più sicuro al mondo» ha annunciato ieri il commissario unico Giuseppe Sala, assicurando difese a prova di autonomi e terroristi islamici. Ma, evidentemente, non di «acaro Sarcoptes scabiei» in grado di infilarsi sotto la pelle della persona colpita e poi propagare il contagio. Sono già quattro i casi scoperti tra i profughi che, sbarcati in Sicilia, hanno ripreso ad ammassarsi in Centrale. Facendo subito scoppiare le polemiche tra Comune e Regione, destra e sinistra. Chiusa in serata dalla stessa Regione: «Il presidio c'è già non dentro ma di fronte alla stazione e solo a marzo abbiamo erogato 700 prestazioni». Al di là delle polemiche il cardinale Angelo Scola che, dopo la strage dell'altro giorno, invita a pregare per i profughi.

L'allarme è stato lanciato ieri dall'assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino. «Quattro profughi, sospetti casi di scabbia, in attesa di essere trasferiti dalla Centrale in via Corelli sono stati portati a Niguarda e al San Paolo per accertamenti e cure. Rinnoviamo l'appello, già lanciato l'anno scorso alla Regione, di istituire un presidio permanente nei luoghi dove arrivano spontaneamente i profughi per tutelare la salute di loro e dei milanesi».

Matteo Salvini replica dai microfoni di Radio Padania chiedendo «un piano di quarantena» e accusa il Comune di impreparazione. Gli fa eco il capogruppo del Carroccio in Comune, Alessandro Morelli: «È inaccettabile che “un'emergenza” assolutamente prevedibile colga impreparata l'amministrazione». Rincara la dose l'assessore regionale Viviana Beccalossi: «Majorino ci chiede di istituire un presidio permanente in Centrale? Noi, che governiamo Regione Lombardia chiediamo invece a Matteo Renzi di porre fine, con azioni forte e decise, allo scempio-immigrazione che sta provocando decine di migliaia di morti e grossi disagi e danni economici al Paese». Da sinistra risponde Lucia Castellano, capogruppo regionale del Patto Civico: «Il presidente Maroni non ha mai avuto remore nell'agitare lo spauracchio sanitario legato alla presenza dei profughi. Ma l'unica cosa utile continua a non farla, sottraendo la Regione al dovere di istituire un presidio permanente in Centrale, intervento nelle competenze e negli obblighi del Pirellone».

Nell'infuriare delle polemiche arriva a chiudere definitivamente le polemiche la nota dell'assessorato regionale alla Sanità: «Il presidio c'è già, non dentro ma fuori dalla stazione, ed è assicurato da anni dall'Asl di Milano, d'intesa con Areu».

Quindi i numeri dell'impegno nei confronti dei profughi: «Su quasi 5000 soggetti presenti al 31 marzo 2015 in Lombardia presso i centri attivati dalle Prefetture, sono state effettuate quasi 700 prestazioni di prevenzione nel solo mese di marzo».

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