Auto, a Milano un Salone da show

Auto, a Milano un Salone da show

Si chiamerà «Milano Auto Show» e ha già acceso i motori, pronto a partire tra poco più di un mese alla Fiera di Rho (dall'11 al 21 dicembre). Una dieci giorni per un salone che non ha ancora spento le polemiche ma che si preannuncia come un evento, non solo per la Fiera ma per l'intera città. Temi principali «multimedialità, il lifestyle, il design e l'infotainment», come ha spiegato ieri alla presentazione Alfredo Cazzola, presidente dell'organizzazione Promoter. L'accordo siglato con Fiera Milano (per più anni) prevede uno spazio espositivo di 50.000 metri quadrati alla fiera di Rho, più un'area all'aperto per show motoristici, ma potrebbe essere coinvolto anche il vicino Autodromo di Monza. Riserbo - ancora - sul coinvolgimento di Fiat e della Formula 1 e su eventuali testimonial dell'evento. Gli organizzatori dell'evento prevedono «un grande progetto organizzativo che coinvolgerà anche le compagnie low cost per favorire i trasporti e l'arrivo dei visitatori» e si allungherà in città con eventi «Noi stiamo solo proponendo un salone dell'auto per Milano, siamo davanti a una lavagna pulita, un'assenza di un salone dell'auto in Italia», ha detto ancora Cazzola. Ha raccontato che l'idea gli è venuta pensando al film «Miracolo a Milano», «che mi ha ispirato un modo per ripensare un mercato dell'auto che è crollato». «Molte case automobilistiche - ha fatto notare - quest'anno hanno scelto di andare al Salone delle auto storiche a Padova. La ragione dell'annullamento di Bologna quindi non è economica, ma strategica, perché non c'era un progetto rispondente alle esigenze del mercato». Secondo Cazzola «non c'è il rischio che l'Italia si ritrovi con due saloni, Bologna e Milano, ma se così fosse l'industria dell'auto sceglierà. Noi abbiamo avvertito i costruttori che faremo un salone a Milano, adesso inizieremo a incontrarle e a presentare il progetto».
Rifiuta qualsiasi polemica con Bologna anche l'amministratore delegato di Fiera Milano, Enrico Pazzali che prevede un salone di «grande livello e darà grande valore aggiunto alla città». «Avremo novità sulle manifestazioni - annuncia - nel 2015 la fiera delle macchine tessili tornerà da noi dopo 20 anni, inoltre facciamo scouting delle varie fiere, per trovare chi vuole venire a Milano. D'altro canto ci sono anche delle manifestazioni che sono state portate via da Milano e sono andate proprio a Bologna, la concorrenza è reciproca. Il nostro obiettivo non è dare fastidio a Bologna o ad altri, ma sostenerle in una posizione comune di apertura verso l'estero». Per Milano, d'altronde, si tratta di un ritorno, perchè la Fiera dell'auto nacque qui nel 1920 e si tenne fino al 1937. Giulio Gallera, coordinatore FI/Pdl non risparmia la critica a sindaco e giunta. «Diciamo grazie a tutti coloro che hanno lavorato per raggiungere questo traguardo, fronteggiando l'indifferenza glaciale del sindaco Pisapia, che non voleva compromettersi con i compagni bolognesi del Pd - ha detto - Ora Sindaco e Giunta saliranno sul carro del vincitore, intestandosi la vittoria e cercando di fare del Salone una passerella politica». Sindaco che in serata ha detto di non essere voluto intervenire prima ma che il Salone «conferma il dinamismo della nostra città e riconosce il richiamo internazionale di Milano». Sarà secondo gli organizzatori «il salone più bello del mondo, il più trendy, il più coinvolgente e divertente, con un nuovo concept espositivo diffuso anche sul territorio». E poco importa se il mercato dell'auto è crollato del 50 per cento, come ha ricordato Cazzola: «Sono fiducioso nella possibilità di ripresa». Da Bologna non è mancata la replica, pronta da parte di Duccio Campagnoli, presidente di Bologna Fiere che ha ribadito l'impegno per sviluppare il Motor Show, «con veri ed autorevoli esperti del settore».

Ma ha anche espresso per scritto la sua «protesta contro Fiera Milano per non veder rispettate le regole minime dei calendari fieristici e il rammarico per veder buttato a mare di nuovo il lavoro che abbiamo cercato di costruire in questi mesi assieme».

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