Una richiesta di spiegazioni e soprattutto una netta presa di posizione del sindaco Beppe Sala rispetto al «caso Macao» arriva dal centrodestra in consiglio comunale. Dopo l'approvazione in aula di due ordini del giorno contrastanti - il primo bipartisan che chiedeva il ripristino della legalità e lo sgombero di Macao dalle palazzine di viale Molise e il secondo proposto dalla sinistra radicale e appoggiato dal Pd, in cui si chiede la ripresa del dialogo con gli abusivi in nome del «buon lavoro svolto in questi sei anni» - il centrodestra, tradito, chiede al sindaco di prendere posizione una volta per tutte sul nuovo Leoncavallo.
Per il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale «abbiamo bisogno di una sintesi politica del sindaco». In sostanza Sala si trova a essere ostaggio del suo stesso elettorato più radicale, quello appunto degli autonomi e dei centri sociali, anche se mascherati da collettivo di artisti.
Quello che venne «benedetto» dal suo predecessore Pisapia che partecipò a un confronto all'ombra della Torre Galfa, 6 anni or sono, promettendo uno spazio, che ora Macao si aspetta. E pretende anche dal sindaco borghese che ha pescato voti ammiccando agli «autonomi».
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