Quando si dice che «un bel tacer non fu mai scritto». Con un'intervista alla Stampa ieri il sovrintendente della Scala Alexander Pereira è riuscito a scatenare le ire del sindaco e della Lega, e la sua riconferma ora traballa più che mai. Il capogruppo e deputato salviniano Alessandro Morelli anzi presenterà una mozione in consiglio comunale per «chiedere di dargli subito il benservito». Il caso che agita da giorni teatro e palazzi è l'ingresso dell'Arabia Saudita nel cda. Il sindaco che lo presiede aveva chiesto silenzio assoluto fino alla seduta del 18 marzo, e dopo aver letto l'intervista a Pereira ieri ha scritto una seconda lettera per ribadire il punto. Il sovrintendente ha dichiarato che il primo a parlargli dell'ipotesi era stato il 9 luglio scorso «un consigliere del governatore Fontana, Max Ferrari» e si è detto «sorpreso» per le polemiche, i sauditi come soci fondatori verserebbero «15 milioni in 5 anni».
Ha aggiunto che anche Sala era al corrente del piano, «l'ho chiamato il 17 gennaio dall'Arabia per illustrarglielo. L'unica perplessità che ha espresso è stata sulla forma del contributo, cioè se debba arrivare dalla Banca statale, dalla compagnia petrolifera Aramco, dal Ministero o da una persona fisica». E attacca: «Qualcuno che sta montando la panna, se è un tentativo per farmi fuori sono disperati, la riconferma non dipende da un solo progetto». E ricorda che la Scala «deve trovare ogni anno 45 milioni di fondi, io li trovo». Ma l'ingresso dei sauditi è sul viale del tramonto e la faccenda rischia di aprire un caso diplomatico. «Non so come finirà - premette Sala - ma queste operazioni si fanno se il cda è compatto. Chiedo a tutti di stare in silenzio fino al 18, ogni parola in più contribuirà a complicare la cosa.». Max Ferrari definisce la ricostruzione «ridicola» e Morelli avverte che Pereira «ha deciso autonomamente di intraprendere un percorso di svendita della Scala, e chi mette a rischio la nostra eccellenza non merita di rappresentarla in Italia e all'estero. Sala chiede silenzio ma dovrebbe licenziare in tronco Pereira, presenterò io una mozione in consiglio e un'interrogazione parlamentare per conoscere i risvolti legati all'operazione».
Il ministro della Cultura Alberto Bonisoli riferisce che del caso «è stata interessata anche la Farnesina e l'ambasciatore. Ci muoviamo però nel pieno rispetto dell'autonomia della Scala che è una Fondazione e quindi deve prendere le decisioni da sola. Devo vedere il sindaco Sala per fare due chiacchiere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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