Centri sociali «sportello» per abusivi

Giani (Lega): «Aiutano le occupazioni di case». De Chirico (Fi): «Comune assente»

Centri sociali «sportello» per abusivi

Una festa abusiva, organizzata da centri sociali abusivi e culminata con fuochi d'artificio abusivi. Piazza Selinunte è un simbolo di un pezzo di Milano. E San Siro è rimasta ostaggio di questo limbo di illegalità. «A causa della festa abusiva organizzata dal Cantiere e dalle altre sigle anarchiche milanesi - attacca il vice capogruppo di Fi in Comune, Alessandro De Chirico - con un camion di Emergency presente non si sa per quale motivo e a che titolo». Ieri sera il «sipario» con i fuochi d'artificio. «L'anno scorso - ricorda l'azzurro - i botti furono usati per coprire ben quattro occupazioni abusive. Quest'anno ho avvisato preventivamente il presidente dell'Aler. Spero abbia preso le opportune contromisure per evitare si ripetano episodi del genere».

Ma è tema che torna sempre più spesso, quello del collegamento fra i centri sociali e l'abusivismo nel quartiere, uno dei più martoriati dalle occupazioni di alloggi Aler. «Anche durante il festival abusivo dei centri sociali in piazza Selinunte il Comune continua a non occuparsi del quartiere - dice Francesco Giani, leghista presidente di commissione in Zona 7 - La vergogna è che i centri sociali, come quello di via Micene, non solo organizzano feste illegali in piazza, ma aiutano attivamente nell'occupazione delle case Aler e poi le consegnano a famiglie di immigrati, oltre a bloccare i pochi interventi di sgombero». «Mi chiedo - incalza - cosa aspetti la giunta ad intervenire, iniziando con la chiusura del centro sociale e magari applicando la mia proposta, votata in Municipio, di una presenza fissa di militari e forze dell'ordine per le vie del quartiere».

Un ruolo attivo dei collettivi è stato già denunciato anche dal presidente di Zona 7 Marco Bestetti, che ha descritto un quadro in cui partecipano come «agenti immobiliari» al racket delle occupazioni. «Parte del racket viene gestito da loro» ha detto. In quartiere girano voci secondo le quali in Selinunte era presente una sorta di «sportello» per recepire i «bisogni» da soddisfare in futuro. Un inquilino (regolare) di San Siro - lo chiamiamo Antonio per tutelarlo - racconta: «Sono venuti a occupare case, non so se per questioni di soldi, loro dicono di no. A suo tempo hanno messo dentro due famiglie, una di nomadi, una di sudamericani. In un caso noi inquilini ci siamo riuniti in cortile, sapevano che quella casa apparteneva a un signore che era deceduto, ma abbiamo detto che era ricoverato, ovviamente speravamo che avrebbero desistito e speravamo in una assegnazione regolare. Il tizio che si dava arie da capo ha fatto una telefonata in tempo reale, verificando che l'inquilino era effettivamente morto. Sono state messe dentro quelle famiglie. In una di quelle case erano una decina, per tre locali, 70 metri totali. L'inquilino di sotto, con moglie e figlia, non ne poteva più. Poi a un certo punto quel caos è finito, sono spariti. La casa è passata a un'altra famiglia, che è stata sgomberata, ora ci sono i sigilli».

Anche alle Case Bianche lasciare la casa per un ricovero poteva significare non ritrovarla. Ora la situazione è migliorata. San Siro resta un caso aperto. «È uno di questi luoghi abbandonati dalle istituzioni - dice De Chirico - ogni sera gli occupanti fanno bisboccia con barbecue e alcool a fiumi sotto agli alloggi di legittimi assegnatari che guai se provano a ribellarsi. Servono controlli a tappeto per individuare occupanti abusivi, criminali, fondamentalisti o clandestini per rispedirli nei loro Paesi o in galera». Ma «da quelli che vorrebbero cambiare il Paese in meglio e promuovere la legalità ci aspetteremmo un po' di più» aggiunge, e si riferisce al ministro dell'Interno Matteo Salvini, cui ha scritto chiedendo un intervento. «La Lega di governo dov'è?» domanda.

Il racket è implacabile. Per Antonio i centri sociali «non vanno tutte le sere. Non c'è alleanza come con altri, ma si lasciano in pace gli uni con gli altri. Certamente impediscono gli sgomberi.

Hanno fatto un putiferio per impedirne uno, poi hanno rimesso dentro l'inquilino, fanno ciò che vogliono». Via Tracia è un disastro - racconta - alcuni residenti, in alcuni civici, hanno evitato il peggio segnalando, restando vigili. Altri hanno paura, anche io ho paura. E non si può lasciare la casa neanche per un giorno».

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