Lo charme di Patty Pravo all'IdroscaloOltre 60 artisti sui tre palchi allestiti a Segrate

Lo charme di Patty Pravo all'IdroscaloOltre 60 artisti sui tre palchi allestiti a Segrate

Dici «MiAmi» e la mente corre subito al 2005. A quando, cioè, alla cricca milanese del portale musicale Rockit (praticamente la bibbia del rock e dintorni in salsa indipendente) venne la «pazza idea» di fare un festival nel parco dell'Idroscalo. Un'idea vincente. Già, perché ormai il «Mi Ami» è ritenuto, e a ragione, il festival simbolo della musica alternativa di casa nostra. Una vetrina privilegiata, per dirla con le parole degli organizzatori, «su quell'enorme e bellissimo sottobosco di musica&cultura che rende vivo il nostro Bel Paese». Poichè si parlava di «pazza idea», non c'è da sorprendersi che la star della tre giorni di concerti di quest'anno (si va avanti fino a domani sera), al solito ospitata nell'area adiacente il Circolo Magnolia, sia Nicoletta Strambelli, in arte Patty Pravo. L'eterna popstar (icona per molti, di sicuro voce anticonvenzionale), canterà domani sera (attorno alle 21), accompagnata da una formazione elettrica atre, e celebrerà, alla propria maniera, il quarantennale di «Pazza idea», tra le sue hit sempreverdi, forse, la più amata.
Abbracciando lo spirito tipico dei festival europei, anche quest'anno al «Mi Ami» (www.rockit.it/miami; l'ingresso giornaliero al festival si paga 12 euro, mentre l'abbonamento costa 27 euro) suoneranno in contemporanea (da pomeriggio a sera) sui tre palchi del parco dell'Idroscalo più di 60 artisti. Senza confini musicali o d'età: dal rap di Noyz Narcoz e Dargen D'amico al pop caldo dei brasiliano-milanesi Selton e di Mauro Ermanno Giovanardi (La Crus), in questo accompagnato da Sinfonico Honolulo (l'unica orchestra italiana di ukulele); dalla psichedelia dei Jennifer Gentle (i dischi del trio veneto sono pubblicati dalla Sub Pop, l'etichetta discografica che lanciò i Nirvana...) al dark di Spiritual Front e Vanity; dal rock di Linea 77, Sadside Project e Zeus! al cantautorato rivisitato in chiave contemporanea di Appino (leader degli Zen Circus all'esordio solista) e Di Martino; dall'elettronica di Riva Starr, Bot, Stylophonic e Crono alle nuove speranze indie Cosmo e Brothers In Law. Senza dimenticare il post-rock dei Giardini di Mirò e le percussioni di Hardcore Tamburo.

Tra le sessioni collaterali, suscita particolare interesse il «Mi Fai», dedicato ai fumetti e all'illustrazione. Ad accompagnare i concerti con performance di «disegno dal vivo», tra gli altri, i fumetti di Zerocalcare, i poster «fai da te» di Sarah Mazzetti, le storie di graphic journalism di Matteo Fenoglio.

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