«La luce è la nostra alleata più preziosa nella battaglia per la sicurezza». Così la pensava l'ex sindaco Letizia Moratti, che sul piano di illuminazione della città ha investito durante il vecchio mandato una media di 13,5 milioni all'anno. Tra il 1998 e il 2010 - dunque prendendo in considerazione anche l'amministrazione Albertini - sono stati spesi 162 milioni per creare punti luce. Nel 2009 la giunta approvò simbolicamente i fondi per i nuovi lampioni (11 milioni di euro) negli stessi giorni in cui Milano accendeva un trionfo di luminarie, quelle del Festival Led. Per dire che c'era un'attenzione particolare al Natale ma il piano guardava oltre perchè l'equazione buio uguale rischio era ben presente a tutti. Ma luci nuove vuol dire anche risparmio. Nel 2010 venne archiviato in corso Buenos Aires un impianto che risaliva al 1952, sono comparse 400 luci bianche invece delle gialle, più efficienti e a basso consumo. Il confronto cade (purtroppo) ancora sotto Natale. Le luminarie dell'era Pisapia sono sotto gli occhi di tutti e non ci vuole un esperto per dire che se ne trovano di simili in qualche paese da duemila anime e zero turismo, Milano - anche per non deludere i visitatori stranieri che la affollano sotto le feste - meritava qualche sforzo maggiore. Ma anche sul fronte dell'illuminazione stradale, gli investimenti del passato sono un ricordo, negli ultimi due anni gli stanziamenti hanno scarseggiato. Circa 2,5 milioni nel 2012, quest'anno è stato speso solo un milione e mezzo per la manutenzione dei vecchi impianti, la sostituzione di cabine e pali. Nel piano opere pubblico c'era una voce pari a 5 milioni ma con l'assestamento di Bilancio votato a dicembre, prima che possano partire i lavori si arriverà alla metà del 2014. Se a Milano il piano ha dunque subito un arresto, ci sono zone più spente di altre, perchè gli impianti sono obsoleti e non ci si può limitare alla manutenzione ordinaria. I tecnici di A2a segnalano da tempo al Comune le aree dove sarebbe più urgente intervenire. Sulla mappa compare un'area del centro, quella tra via Torino e piazza Cordusio, dalle vie Santa Maria Segreta e Spadari a via Cantù. Altra zona troppo «soft» per la sicurezza di chi passeggia o gira in bici di notte, è Porta Romana, da corso Plebisciti a via Compagnoni, via Turroni, via Piolti De Bianchi. La Comasina e l'area di via Lambrate e Leoncavallo avrebbero bisogno che Pisapia riprendesse in mano seriamente quel piano di illuminazione. C'è un problema in più. I mancati interventi del Comune bloccano anche gli investimenti previsti direttamente dalla società A2a per illuminare a led i quartieri.
«C'è un pacchetto da 28 milioni di euro - fa presente il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio De Pasquale - che A2a ha promesso per sostituire le vecchie lampade con quelle a bassa emissione, meno costose, ma occorrono prima pali e cabine adeguate». La giunta «invece di spendere fondi in iniziative spot torni a considerare l'illuminazione una priorità, si è dimenticata che le luci contribuiscono alla sicurezza del quartiere».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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