Comune, stangata continua. Ora si pagherà anche l'aria

Raddoppiati i costi per l'occupazione di suolo pubblico. Stangata sull'area "virtuale" dei ponteggi

Comune, stangata continua. Ora si pagherà anche l'aria

Quando sarà finito lo spazio pubblico, inizieranno a tassare l'aria che respiriamo. Battuta che girava un anno fa quando scattava la prima stangata sulla Cosap, l'imposta sull'occupazione del suolo. A inizio giugno la giunta ha approvato le modifiche al regolamento, e ci stiamo avvicinando, la realtà supera la fantasia. Il testo è approdato ieri in Commissione e si legge che d'ora in avanti non pagheranno più solo i tradizionali ponteggi (quelli che i quattro appoggi su strada), ma anche quelli «a sbalzo». Per intendersi, quelli che hanno due appoggi che occupano qualche centimetri raso parete e poi si alzano solo dal primo o secondo piano in su. Sulla terra casomai proiettano l'ombra. Ma poichè, ha spiegato l'assessore al Commercio Franco D'Alfonso, rendono insicura l'area sottostante, il Comune non la può affittare per altre occupazione, e il cantiere deve in qualche modo risarcire il mancato incasso. Dunque viene introdotto un coefficiente ad hoc, come ne viene creato uno nuovo per le piazzole di carico-scarico clienti davanti agli hotel, non fosse bastata la «mazzata» sulla tassa di soggiorno, il primo luglio è scattato l'aumento di un euro per ogni stella (si salvano i 5 stelle). Gli albergatori che aderiscono a Confcommrcio sono sul piede di guerra, stimano «oltre 3 milioni di euro a carico di turisti e visitatori solo da settembre a dicembre, Milano perderà attrattività e ci rimetteremo noi». Oggi la categoria si riunisce in assemblea e conferma la volontà di bloccare gli aumenti con ogni strada, «anche il ricorso se necessario». Ci sarà un'unico coefficiente invece per i cantieri cimiteriali, a prescindere dalla zona.

Ma tornando alla Cosap, sono altre le novità che hanno fatto scattare dalla sedia non solo i consiglieri del centrodestra, ma anche la maggioranza e l'esponente di Epam (bar e ristoranti) Alfredo Zini presente in Commissione. L'assessore parla di «evitare che piazza Duomo si trasformi in un bazar», di «limitare le occupazioni nelle zone di pregio, responsabilizzando i richiedenti». Da piazza Cordusio a via Dante, Castello, corso Vittorio Emanuele, piazza San Babila per fare qualche esempio, ma in pratica il piano riguarda tutto il centro storico. La strategia? «Si propone di approvare una modifica del tariffario sia per le occupazioni temporanee che per le permanenti, che preveda in tal caso una maggiorazione del 100%». D'Alfonso precisa di avere in mente solo le manifestazioni di carattere commerciale, nel mirino ha soprattutto i cartelloni pubblicitari, persino i totem. Ma una sfilata al Castello o un concerto in piazza o un mercato natalizio, se non avranno la deroga per «interesse civico o culturale» si beccheranno la stangata. La tensostruttura della Milano City Marathon in piazza Duomo? Gratis la parte di interesse pubblico, pagherà il doppio quella solo commerciale occupata dagli sponsor. Zini (Epam) è preoccupato che gli aumenti si allarghino anche ai dehors temporanei (la maggior parte in centro sono annuali), «in un momento di crisi già pesante chiediamo alla giunta senso di responsabilità». Soprattutto sui commercianti cade infatti un'altra novità prevista nel regolamento, alla voce «stalli di sosta». Una «particolare maggiorazione tariffaria, nella misura del cinquanta per cento» si legge, verrà applicata dove l'occupazione ricopre stalli della sosta a pagamento, «deve essere riconosciuto al Comune il mancato incasso delle strisce blu». I locali lungo i Navigli (per dire) sono avvertiti. Si salvano invece traslochi e lavori edili.

Frena Luca Gibillini (Sel): «Piuttosto parliamo di sconti in periferia, e non svuotiamo il centro».

Il Pdl Matteo Forte attacca: «La linea della giunta è uccidere le attività produttive. Le vie del centro diventeranno inaccessibili, gli hotel dovranno pagare pure le piazzole». Per Grassi (Idv) «le tariffe vanno ridotte e le imprese aiutate».

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