Cronaca locale

Dipinti da musei internazionali raccontano il maestro impressionista

La rivoluzione impressionista tra mille difficoltà è riuscita a farsi strada, transitando l'are verso il nuovo mondo. Claude Monet, è stato in assoluto il più grande tra i pittori impressionisti, pur tra mille difficoltà. La sua arte splendeva come il sole in una costellazione di artisti fantasiosi e geniali decisi a svecchiare la cultura conservatrice, al prezzo di una vita al limite dell'indigenza, scartati da tutto ciò che era convenzionale, ufficiale, un monopolio in mano a pochi eletti accademici.
Molte opere e alcune inedite di Monet, le possiamo ammirare al Castello Visconteo di Pavia fino al 15 dicembre, grazie all'impegno del Comune di Pavia che è riuscito ad allestire una impegnativa mostra dal titolo «Monet au coeur de la vie», accompagnata da un catalogo di Silvana Editoriale.
Il «vero» impressionista, ossia colui che con pazienza e costanza per tutta la vita cercò di portare a termine una ricerca durata anni e anni perché si potesse comprendere che «L'istante» in pittura fosse come cogliere l'attimo, il presente. Di fronte a ogni tipo di luce, di atmosfera, costringendo se stesso a incredibili tour de force, l'artista francese, realizzava le sue opere con una disciplina ferrea, cambiando così il corso dell'arte introducendo il criterio della soggettività dell'opera d'arte e restituendo una vita propria al soggetto (oggetto) rappresentato, immerso nel fluire del tempo, attimo dopo attimo, minuto dopo minuto, giorno dopo giorno.
A cura di Philppe Cros, la mostra e i testi del catalogo vogliono mettere in evidenza il lavoro spontaneo seppur pignolo di Monet e di fare in modo di trasmettere al visitatore il modo da potere rendere leggibile e percepibile l'emozione colta dal pennello di Monet; una mostra per gli occhi e per l'anima. L'itinerario inizia con lo studio della vita e della personalità dell'autore, la pittura accademica del suo tempo, Boudin e Jungkind, i maestri di Monet e poi ancora le stampe giapponesi che hanno influenzato la sua arte. Nato a Parigi nel 1840, Monet visse tutta la sua infanzia a Le Havre, un luogo che lo ha influenzato per la pittura. Dai professori del collegio cittadino (vi entra nel 1945, convinto dalle sorellastra Maria Jeanne), il capofila del Movimento impressionista, viene definito «...un giovane dal carattere eccellente molto simpatico a tutti i suoi compagni...», un carattere che sembra non modificarsi nel corso del tempo. Attratto dal disegno, si occupa di decorare libri e si dedica alle caricature sotto l'insegnamento del maestroJacques Francois Ochard, allievo del grande pittore neoclassico David. Il giovane Monet studia ad Anversa Rubens e la morte della madre a soli sedici anni lo trende ancora più sensibile. Il pittore Armand Gautier lo accoglie nel suo atelier dove lavora su temi realistici. Eugen Boudin lo inizia alla pittura in presa diretta. Boudin è considerato il precursore dell'ImpressionismO. Monet si sposa e si trasferisce a Giverny, poco dopo la morte del padre e del suo secondogenito nel 1866.

Già nel 1658 ebbe un grande successo con una personale a Le Havre alla quale seguono le esposizioni parigine.

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