Cronaca locale

"Espropri" per i palazzi vuoti da 5 anni

Per gli stabili abbandonati scatta "l'utilizzo pubblico". Per i proprietari delle case non utilizzate "divieto" di costruire. Revisione obbligatoria per tutti gli edifici

"Espropri" per i palazzi vuoti da 5 anni

È sugli edifici abbandonati e in disuso che si allarga la lente di ingrandimento del Comune. Tutte le strutture non utilizzate per il 90 per cento della superficie e sulle quali non sia stata fatta la manutenzione da più di 5 attireranno non solo l'attenzione ma anche l'interessamento da parte di Palazzo Marino. Che prima diffiderà la proprietà a eseguire gli interventi. Ma se il proprietario non interviene ci penserà l'Amministrazione. Con un «però», anzi tre: al proprietario saranno addebitati i costi e applicata una sanzione e il Comune potrà attribuire un uso pubblico al bene. È questo una delle novità presenti nel Regolamento edilizio che il Comune ha presentato ieri in Triennale alla città. Di fronte ai tecnici del Comune e all'assessore Ada De Cesaris una platea di circa 400 persone. Era solo il primo passo da cui prende avvio la fase di confronto con gli operatori del settore e con il Consiglio comunale, che nelle aspettative dell'assessore dovrebbe far approdare il nuovo regolamento in giunta a settembre per essere approvato entro la fine dell'anno cancellando così il vecchio testo del 1999.
«È un atto importante e indispensabile - ha dichiarato la vicesindaco Ada De Cesaris non solo perché l'attuazione del Pgt ma anche per aggiornare e dare certezze al quadro di regole mantenendo due obiettivi fondamentali: maggiore attenzione e cura del territorio e migliore efficienza della struttura amministrativa». Tra le novità della nuova proposta è previsto il rafforzamento del ruolo dello Sportello Unico per l'Edilizia che gestirà i procedimenti per semplificare le procedure e sveltire i tempi. Tutti i fabbricati entro 30 anni dal collaudo dovranno essere sottoposti «a verifica dell'idoneità statica». Controllo che andrà poi ripetuto ogni 15 anni. Per i vecchi stabili il Comune darà 5 anni dall'entrata in vigore del regolamento per mettersi in regola. Sarà anche premiato come già previsto nel PGT, chi farà la riqualificazione energetica: premio di edificabilità del 15 per cento che non decadrà. Molto più di prima perché arrivava al 5 per cento e scadeva dopo 5 anni. Non è autorizzata l'apertura di sale pubbliche da gioco o il trasferimento di una già esistente in edifici che si trovano a meno di 200 metri da scuole o comunque aree frequentate da ragazzi, «caserme, chiese e luoghi di culto, ospedali, cliniche, RSA, luoghi di cura o di particolare valore civico e culturale quali musei e sedi di associazioni e di volontariato che si dedicano alla pubblica assistenza». Diventano invece sufficienti 28 metri quadri per definire un alloggio, 8 metri quadri per le camere ad un posto letto e 12 metri quadri a due posti letto. Così potranno essere assegnati gli alloggi pubblici di Aler. I bagni non sono vincolati più a una superficie minima, l'importante è che possano contenere i sanitari previsti. Nei cortili degli edifici deve essere consentito il parcheggio delle biciclette di chi abita o lavora e favorito il gioco dei bambini. I seminterrati che hanno alcune caratteristiche e il parere favorevole della Asl potranno diventare vere e proprie case.

Per finire sono stati confermate le norme che riguardano la sicurezza e la legalità nei cantieri.

Commenti