Expo al via e padiglioni in ritardo: «Se va bene pronti a fine maggio»

Viaggio tra gli operai che lavorano ormai senza sosta sul sito dell'Esposizione Ieri nei cantieri erano in 7.430. Si fa di tutto per chiudere, ma forse non basterà

Ormai più che settimane o giorni, ormai mancano ore o minuti all'apertura di Expo e si profila all'orizzonte una figuraccia a livello planetario. Nonostante le rassicurazioni di Sala, i pettegolezzi di cantiere dicono che il sito sarà pronto non prima del 20 maggio. E con alcune opere eseguite non proprio a regola d'arte. La palma del ritardo spetterà proprio al padiglione Italia che, forse, aprirà solo il primo dei cinque piani. Per l'ultima finitura bisognerà aspettare autunno, quando ormai l'Esposizione sarà conclusa.

In via Belgioioso a Baranzate è aperto il bar Tuns, con annesso servizio di trattoria, la più vicina al grande cantiere, presa ieri d'assalto dai lavoratori.

«Quasi nessuno arriverà in tempo per il 28 aprile, giorno ultimo della consegna lavori: bene bene che vada, ci vorranno altre tre settimane. Diciamo che il 20 maggio sarebbe già tutto grasso che cola».

Sono unanimi nelle previsioni i quattro operai di una ditta lattoniera di Brescia, fuori dalla trattoria per la fumatina postprandiale. E il Padiglione Italia? «Sicuro è solo il pian terreno. Poi forse, ma è molto in dubbio, il secondo».

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