Expo, la grana dei parcheggi

Expo, la grana dei parcheggi

La fuga dei costruttori colpiti dalla crisi e l'oggettiva difficoltà di far circolare i pullman all'interno dell'area hanno costretto il commissario Expo Giuseppe Sala a rivedere il progetto iniziale facendo così scoppiare la grana dei parcheggi e la relativa accessibilità al sito. Un problema affrontato ieri al Tavolo Expo Lombardia a cui il governo si è presentato in forze con i ministri Maurizio Lupi (Infrastrutture) e Andrea Orlando (Ambiente) più il sottosegretario Maurizio Martina (Expo). Presenti il governatore Roberto Maroni con il suo vice Mario mantovani e il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris. Con Sala che ha comunicato «l'impossibilità di coinvolgere i privati nella realizzazione dei parcheggi» che da progetto si sarebbero dovuti costruire a un paio di chilometri. Con i bus a cui sarebbe stato concesso di scaricare i visitatori all'ingresso per poi tornare a prenderli. Ma la difficoltà di riutilizzare le strutture dopo il 2015 ha scoraggiato gli investitori privati e così Sala ha proposto di realizzare un parcheggio da 6/700 posti a Cascina Merlata dove l'edificazione progettata non sarà ancora ultimata. Da lì attraverso dei cancelli di ingresso e percorrendo la passerella si potranno raggiungere i padiglioni. A piedi.
Dal ministro Lupi poi l'annuncio che per evitare di perdere i fondi dei progetti che al 31 dicembre non rispetteranno l'avanzamento lavori prestabilito, sarà creato un Fondo unico Expo per recuperare le risorse e investirle in altre opere invece di vederli finire nel Fondo revoche. A definire le nuove priorità sarà il Sottotavolo infrastrutture del 15 novembre. Per ora il ministro Lupi si è detto «tranquillissimo sulla BreBeMi e sulla stazione Forlanini Fs, molto ottimista sulla Tem, la Rho-Monza, la metropolitana M1 e M4». Maroni invece ha assicurato che «la Pedemontana si farà con un cronoprogramma che non interferisce con Expo». Mentre per la Tem, ha aggiunto, «per me non si deve fare solo l'Arco Tem, ma tutto. E così si farà». Discorso diverso per la Rho-Monza per cui Maroni ha chiesto al ministro Orlando i pareri sulle mitigazioni ambientali dei lotti 1 e 2. «Ma se non arriveranno entro il 15 novembre, per noi sarà come se fossero negativi».
Da definire prima di chiudere il bilancio anche la questione Provincia che non riesce a mantenere gli impegni e vorrebbe scendere dal 10 allo 0,5 per cento. Per Sala la soluzione potrebbe essere nel Fondo unico per le opere infrastrutturali Expo dove finiranno le risorse per le opere rinviate. Oppure direttamente il governo. Ma Maroni non gradisce la presenza solo nominale di Palazzo Isimbardi.

«La quota deve essere rilevata al 100 per cento - ha detto ieri - Non ci può essere una quota simbolica dello zero virgola, perché tutti i soci devono essere attivi e metterci i soldi». E alla presenza del governo conferma di preferire l'ingresso di soggetti locali come le camere di commercio del territorio.

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