Falso cieco porta la figlia all'asilo Rubava la pensione da 1.100 euro

Non solo per oltre sei anni ha incassato l'assegno di invalidità in quanto cieco totale, ma è pure riuscito a piazzare la figlia all'asilo, passando tutti in graduatoria per la sua infermità. Fino a quando un giorno ha incontrato per strada la direttrice scolastica stupita di vederlo muoversi senza accompagnatore. «Ho fatto alcune operazione che mi ha restituito parte della vista». Ha provato a spiegarlo anche agli agenti del commissariato Comasina che, essendo più maliziosi della dirigente, lo hanno denunciato per truffa sequestrandogli i conti corrente in vista di una eventuale rivalsa dell'Inps.
Perché Alessandro C., 54 anni, soldo più, soldo meno, ha intascato in questi anni circa 80mila euro. Facile fare i conti, la sua «menomazione» infatti gli fruttava 1.099 euro al mese, 13 mila all'anno, a partire dal 2006, da quando cioè la commissione medica aveva attestato la sua totale cecità. Medici compiacenti e abilmente raggirati dall'uomo, sarà ora oggetto di ulteriori approfondimenti, per il momento l'unica cosa certa è che Alessandro al massimo sarà un po' miope, ma sicuramente in grado di muoversi per la strada, leggere il giornale e anche fornire indicazioni a un passante, in realtà poliziotto, che gli aveva chiesto di una via, indicata su una cartina stradale.
Da qualche settimana infatti gli investigatori del commissariato Comasina diretto da Maria Antonia Scarinci, avevano messo gli occhi sul quello strano invalido. Qualcuno infatti aveva sussurrato a un agente che l'uomo percepiva indebitamente un assegno di invalidità. Prima un'occhiata ai suoi precedenti, scoprendo che Alessandro C., dal 1990 al 2010 aveva collezionato un bel po' di denunce per reati contro il patrimonio, droga, monete false, evasioni dagli arresti domiciliari. Una mezza dozzina di anni fa inoltre il pregiudicato si era separato dalla moglie, aveva conosciuto una donna sudamericana dalla quale nel 2007 aveva avuto un bimba. Nel frattempo era anche arrivata la dichiarazione della commissione medicata che, attestante la sua grave menomazione, gli assegnava la pensione.
Gli agenti iniziano nelle scorse settimana una serie di pedinamenti scoprendo che portava la bimba a scuola attraversando la strada con estrema disinvoltura. Poi passava al bar, dove si sedeva, schivando sedia e tavoli, a leggere il giornale, soprattutto le pagine sportive, qualche volta inforcando gli occhiali, più spesso senza.
Gli agenti sentono anche vicini e conoscenti, tra i quali la direttrice dell'asilo della figlia. «In affetti anche a me risultava essere totalmente non vedente e per questo ha scavalcato tutti in graduatoria ed è riuscito a piazzare la figlia nella nostra scuola». Una volta l'insegnate lo vede muoversi benissimo in mezzo al traffico e gli ho chiesto ragione. «Un miracolo, un vero miracolo, alcune riuscite operazioni agli occhi mi hanno restituito la vista».

Adesso quel «miracolo» dovrà cercare di spiegarlo anche ai giudici, perché nei giorni scorsi la polizia gli ha perquisito casa, trovando tra l'altro un bastone bianco, sequestrato cartelle cliniche e ogni suo avere e infine denunciato per truffa.

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