La festa degli ultras interisti ai giardini Montanelli ha fatto scoppiare un caso politico, con il ministro dell'Interno Matteo Salvini entrato a gamba tesa nel derby tra Comune e Sovrintendenza da una parte e l'Inter Club dall'altra, per l'organizzazione della festa per i 50 anni della curva nerazzurra. Il primo tempo si è chiuso con l'autorizzazione per il 30 giugno al parco di via Palestro, il secondo con il contrordine.
Mercoledì il ministro Salvini, di fronte alle motivazioni balbettate dal Comitato in materia di sicurezza e di violazione del regolamento del verde, è passato ai rigori. «Come ministero dell'Interno siamo sicuri di poter garantire la sicurezza e l'ordine pubblico, anche perché al momento non sono emersi problemi. Auspico che il Comune decida in tempi rapidi, confermando il via libera alla festa della Curva Nord dell'Inter».
Un'invasione di campo che non è piaciuta al sindaco Sala, tifoso interista a differenza del titolare del Viminale, noto milanista, che ha replicato stizzito. «Prendiamo atto che il Ministro Salvini dice Garantisco io - il suo post su facebook -. Le nostre perplessità nascevano dalle prescrizioni della Pubblica Sicurezza rispetto alla chiusura parziale e al presidio dei cancelli del parco. In altre parole, fruizione limitata del parco da parte dei cittadini e personale di pubblica sicurezza da dirottare in loco. Se Salvini, attraverso il Ministero, vuol prendersi la gestione diretta dell'evento diamo la nostra disponibilità a concedere lo spazio».
Sulla vicenda, però, Palazzo Marino tramite il comitato per i grandi eventi composto dagli assessori al Verde, alla Cultura e allo Sport, oltre che dalla Sovrintendenza per i beni paesaggistici della Lombardia, dalla polizia locale e dalla Polizia di Stato, ha dimostrato di non avere le idee chiare fin dall'inizio. Se, infatti, il 13 maggio era stato dato il via libera all'organizzazione della festa della curva agli ex Giardini pubblici, che per altro hanno ospitato solo recentemente Orticola, il Wired Next Fest, la Milano City Marathon, martedì pomeriggio, quindi un mese dopo, come un fulmine a ciel sereno è piovuto il contrordine.
In mezzo le polemiche - non poche - dei Verdi e di Forza Italia, che aveva anche presentato un'interrogazione urgente in nome d ella tutela di un parco storico. Ancora più duri i Verdi con Elena Grandi, coportavoce nazionale e assessore al Verde del municipio 1 e Mariolina De Luca, coportavoce milanese: «Nonostante le ripetute delibere del Consiglio cittadino del Municipio 1, in cui abbiamo chiesto di vietare le manifestazioni che mettono a rischio l'equilibrio naturale dei parchi monumentali della città, alla Curva Nord è stato permesso di celebrare il mezzo secolo di vita.
Tra musica, dibattiti e vendita di cibo e alcolici, per un giorno il parco si trasformerà in un luogo di eccessi e risse potenziali, in balia di migliaia di tifosi che si sono sempre distinti per essere violenti, pericolosi e ben poco rispettosi dei luoghi, delle persone e delle leggi». Tace la sovirntendenza, non il sindaco.
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