Fiamme in via Solferino Un musicista muore gettandosi dal 4° piano

Fiamme in via Solferino Un musicista muore gettandosi dal 4° piano

Bloccato nel suo appartamento al quarto piano, con le fiamme che gli tagliavano la via di fuga ha tentato l'estremo gesto per sottrarsi da una morte atroce, lanciarsi dalla finestra. Quando è stato soccorso, Pasquale Palmieri, 82 anni, ex orchestrale della Scala ora in pensione, era ormai in condizioni disperate e ha cessato di vivere un'ora dopo al Niguarda. Sulle cause dell'incendio indagano vigili del fuoco e polizia, ma sembra quasi certo il corto circuito, una scintilla che ha trovato facile esca nella montagna di spartiti di carta nell'appartamento.
Palmieri era uno storico residente nell'elegante palazzina di via Solferino 3, quattro piani all'interno di un cortile. Lui aveva suonato una vita la viola nell'orchestra della Scala, poi una ventina di anni fa la pensione. Che non aveva tuttavia spento il suo amore per la musica. «Suonava sempre, tutto il giorno, anche fino all'una di notte, non solo la viola ma anche il violino e il pianoforte» lo ricorda ora Roberto, 44 suo dirimpettaio di pianerottolo al quarto piano. Roberto ha anche due cagnolini con il quale il pensionato si fermava a giocare ogni volta che li incontrava sulle scale. «Un signore anziano ma in perfette condizioni fisiche e molto lucido di testa» aggiunge il vicino. Ieri verso le 9.30 una volante di passaggio per via Solferino vede alcune spirali di fumo alzarsi dal tetto, lancia l'allarme in centrale e si reca sul posto a controllare. Ma nel giro di pochi istanti trovano già il quarto piano avvolto dalle fiamme. Arrivano i vigili del fuoco, ma l'accesso al cortile è troppo piccolo per i loro mezzi. Grossi problemi dunque per alimentare i loro getti d'acqua, costringendoli a creare lunghi collegamenti con manichette e lance. Ma ancora di più ad arrivare, senza scale, al quarto piano. Gli uomini devono quindi salire a piedi trascinandosi metri e metri di tubi. E una volta davanti all'ingresso di casa Palmieri un altro ostacolo: la porta blindata. Robustissima, i vigili del fuoco impiegano parecchi minuti per abbatterla.
Un tempo interminabile per il povero musicista che si trova con un muro di fiamme tra lui e la via di fuga. Ustioni e aria irrespirabile gli fanno perdere la testa e per sfuggire a una morte atroce apre la finestra e tenta una disperata manovra: saltare nel vuoto. Un volo di quasi dieci metri. Palmieri cade sulle spesse lastre di vetro che coprono il passaggio tra la sua casa e quella di fronte. Un ulteriore problema andarlo a soccorrere passando per finestre e terrazze. Sono ormai le 10 passate quando l'uomo viene finalmente raccolto, ha il corpo piagato e le ossa rotte per il gran salto. Viene stabilizzato e portato a Niguarda, dove cessa di vivere poco dopo le 11.
I vigili del fuoco solo alle 13.30 riescono a spegnere l'incendio che ha trasformato il quarto piano in uno scheletro annerito. Quindi iniziano lo «smassamento» delle macerie e la messa in sicurezza dello stabile, manovre che finiscono solo in tarda serata. Nel frattempo si analizzano le cause dell'incendio.

Il figlio della vittima conferma che il padre per scaldarsi usava stufette elettriche, una delle quali potrebbe aver provocato un corto circuito. Il resto l'hanno fatto i suoi adorati spartiti, diventati una fin troppo facile esca per un incendio che in pochi minuti ha divorato l'intero appartamento.

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