Una foresta di cartelli inutili e pericolanti Il 40% si può eliminare

Dubbi sulla regolarità dei segnali in cinese De Pasquale: Sala pianta più pali che alberi

Una foresta di cartelli inutili e pericolanti Il 40% si può eliminare

Una concentrazione di 243 cartelli stradali al chilometro contro i 110 della media nazionale, più del doppio. Una foresta di pali. L'importo stimato della segnaletica? Ammonta a circa 23,2 milioni di euro, «ma il 40%, pari a 9,4 milioni di euro, è inutile, sbagliata o ridondante». A dirlo è Enrico Bonizzoli, specializzato in progetti per la sicurezza stradale: dal 1992 ad oggi ha collaborato con il Ministero delle Infrastrutture, amministrazioni sparse in tutta Italia, ha formato tecnici e responsabili della gestione delle strade e tenuto corsi all'interno delle scuole. L'unica nota veramente dolente ammette «riguarda proprio la mia città, ho offerto più volte la mia collaborazione gratuita alla giunta per ottemperare a errori e irregolarità commesse negli anni ma l'hanno rifiutata. E purtroppo è una delle città con la peggiore segnaletica in Italia». Per passione e per mestiere Bonizzoli ha prodotto un dossier che aggiorna continuamente. E il caso più recente riguarda ovviamente Area B, entrata in vigore lo scorso 25 febbraio. «Non riportano la categoria dei veicoli non ammessi ma una serie di informazioni inutili, compreso il numero di telefono per informazioni. Come se l'automobilista in arrivo da altre regioni o dall'estero avesse il tempo di fermarsi e chiamare per approfondimenti - contesta -. Per il Codice della strada è tollerato il posizionamento di massimo due segnali su uno stesso lato dell'impianto e due pannelli integrativi, qui sotto il segnale di zona a traffico limitato risultano 4 pannelli integrativi (compreso il numero inutile del centralino 02.02.02). E questi utilissimi cartelli non sono nemmeno stati interrati a norma, visto che a meno di un mese è bastata una folata di vento la scorsa settimana per farne cadere, per fortuna senza danni a cose e persone».

La confusione crea pericolo, se c'è una selva di cartelli inutili o il segnale riporta informazioni in eccesso, l'automobilista rischia di sbandare e distrarsi. Quattro segnali verticali su dieci, ribadisce l'esperto, «potrebbero tranquillamente essere rimossi e questo forse si tradurrebbe in una migliore manutenzioni di quelli che sono necessari». Nel dossier compaiono innumerevoli esempi di cartelli impropri, dove al posto del segnale blu di direzione consentita è installato quello di passaggio consentito. Cartelli che segnalano ostacoli inesistenti, mancata rimozione della segnaletica di cantiere. In piazza della Repubblica o XXIV Maggio si contano trecento tra pali e semafori. E c'è lo strano caso dei cartelli scritti anche in cinese per indicare la Ztl Sarpi o la pista ciclabile in via Procaccini e dintorni. Nella segnaletica il colore rosso è previsto solo per «incidente» e «sos». «Ho chiesto lumi all'assessore alla Mobilità Marco Granelli - spiega Bonizzoli -, ha sostenuto che di segnali informativi, ma allora perchè è riporta sul retro l'ordinanza, come è previsto per i segnali stradali?». C'è il sospetto di irregolarità.

Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale ironizza: «Sala ha fatto piantare più cartelli stradali che alberi». E contesta: «Il criterio ispiratore del Comune è la volontà dei dirigenti di evitare cause e ricorsi, non la chiarezza di informazione e il rispetto del Codice della Strada.

Si mettono più cartelli di quelli che servirebbero, non si tolgono quelli superati, non si sostituiscono quelli danneggiati. Sono mal posizionati e mal installati a terra, con frequenti cadute. Sopratutto creano effetto foresta e degrado e sono uno sperpero di denaro pubblico».

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