Forza Italia riparte dal sì alle primarie

Ripartire dalle primarie. Il centrodestra c'è e vuole riprendersi Milano (anche per riconquistare il Paese). Il Pd ha trionfato nel voto europeo, è vero, e in città il centrosinistra canta vittoria col suo 55% ma non dice che quei voti sono (provvisoriamente) di Matteo Renzi e non di Giuliano Pisapia e dei suoi alleati.
Forza Italia, Lega, Fratelli d'Italia e Nuovo centrodestra pensano dunque al 2016. E discutono di primarie. E i primi a lanciarle come strumento di rilancio sono i movimentisti di Forza Italia, ottenendo un via libera del coordinatore regionale Mariastella Gelmini. «I nostri elettori vogliono prendere decisioni sul futuro centrodestra in un'ottica di partecipazione - ha detto la responsabile per i Movimenti, Silvia Sardone - ecco il perché delle primarie. Un mezzo che può riportare fiducia nei nostri elettori, purtroppo sempre più distanti da un partito che ha perso il contatto con il territorio finendo per essere etichettato, spesso giustamente, come movimento da salotto, elitario, chiuso e incapace di rispondere alle esigenze dei cittadini».
Gelmini risponde: «Siamo pronti ad affrontare la sfida per riconquistare Milano con un nostro candidato. Vogliamo le primarie per scegliere il futuro sindaco». D'accordo anche gli alleati: «In caso di primarie per mandare a casa Pisapia la Lega parteciperà» ha assicurato il segretario leghista Matteo Salvini, forte del suo successo di preferenze. In un'intervista al «Corriere» il ministro Maurizio Lupi, che coltiva mai smentite ambizioni da sindaco, ha detto che le primarie sono «l'unico modo possibile per capire chi meglio possa riaggregare il centrodestra facendo una proposta concreta e convincente, alternativa alla sinistra». Favorevoli alle primarie anche i «Fratelli d'Italia», anche se Riccardo De Corato chiede «un passo indietro»: «Credo che le varie componenti debbano sedersi attorno ad un tavolo e lavorare ad argomenti comuni - ha detto - Per battere Pisapia o un altro eventuale candidato del centrosinistra, non servono insomma scatti in avanti».
Ma il via libera fondamentale per Milano arriva da Gelmini. «Forza Italia è il secondo partito in Lombardia - ha detto - prima di Grillo che qui, unica regione in Italia, si è fermato solo al terzo posto. Continuiamo ad essere il primo punto di riferimento dell'elettorato lombardo e milanese di centrodestra». «Il Pd a Milano non ha personalità di rilievo - ha aggiunto - Pisapia è appannato e indebolito da due anni di un'amministrazione che si è tradotta in una batosta fiscale senza precedenti. Il centrodestra le personalità le ha, i nomi ci sono, si tratta di persone che a Milano hanno sempre lavorato bene, al governo della città e adesso all'opposizione. Nel centrodestra a Milano si tratta solo di scegliere tra le personalità già in campo e quelle che arriveranno». «Forza Italia non solo non teme le primarie ma è pronta alla sfida. Va detto casomai che questa febbre delle primarie arriva un po' in anticipo, visto che mancano ancora due anni al voto milanese. Le faremo l'anno prossimo adesso mettiamoci a lavorare sui problemi concreti che riguardano da vicino i cittadini». E anche il coordinatore Giovani Marco Bestetti avverte: «Bene meritocrazia e partecipazione, ma fare ora le primarie per il partito è un rischio: temo che sarebbe uno scontro di nomenclature quando invece la nostra esigenza è tornare alla parlare alla gente».


Il coordinatore milanese Giulio Gallera invece vede «con grande favore la scelta democratica di un candidato» ma fa anche notare che «Forza Italia già domenica scorsa ha vinto le primarie del centro destra, e lo ha fatto ottenendo più del doppio dei voti della Lega e cinque volte i voti di Ncd».

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