Il rischio è di vedersi accusato di una giravolta a 360 gradi, quindi Beppe Sala parte subito «con una premessa. Io non sono contrario alle istanze autonomistiche, al fatto che i territori chiedano di avere più poteri e si tolga una parte di ruolo al governo centrale». Il sindaco era stato tra i supporter del referendum sull'Autonomia lanciato il 22 ottobre di due anni fa dall'ex governatore leghista Roberto Maroni. Ma ora che i rapporti con il presidente Attilio Fontana scricchiolano e il tema dell'autonomia rischia di fare la parte del leone (anche) nella campagna per le Europee e per i Comuni al voto sul territorio, Sala prova a ritagliarsi una parte. E a pretendere un ruolo di primo piano per le città, evitando che rimangano «schiacciate» da maggioranze regionali (sempre più) a trazione leghista. «La forza delle città» è anche il titolo di un dibattito sull'autonomia differenziata che si terrà il 25 febbraio alla Feltrinelli di viale Pasubio, sul palco con Sala ci saranno il governatore dell'Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Bergamo ricandidato Giorgio Gori, quello di Parma Federico Pizzarotti.
Sala, in un video pubblicato su Facebook, sfida il governatore leghista della Lombardia e del Veneto Luca Zaia. «Chiedono più autonomia e risorse ma dicono che le Regioni del sud non verranno penalizzate. La moneta non si stampa - provoca -, se non penalizzano le Regioni del sud allora chi penalizzano, le città? E qui peggio mi sento». Torna poi su un cavallo di battaglia, lo sfoltimento degli enti pubblici: «Va fatto un riordino amministrativo, 8mila Comuni, 20 Regioni, 14 Città metropolitane e più di 80 Province sono troppe. Prima di chiarire come semplificheremo, perchè abbiamo già deciso che vanno favorite le Regioni?». Terzo, Sala affonda e fa un appello: «Confesso di non aver capito esattamente di cosa si sta parlando, questa autonomia è avvolta nel mistero quindi il mio appello è fermatevi e discutiamo, chiarite agli italiani di cosa si sta parlando. Nessuno di mette preconcettualmente contro, ma serve chiarezza. E a chi mi dice di occuparmi di Milano invece che di temi nazionali ribatto che faccio in modo che Milano, in questa fase, venga tutelata perchè fino a prova contraria noi la carretta la stiamo tirando, eccome». Il presidente del Lazio Nicola Zingaretti, candidato alle primarie del Pd, ieri a un evento elettorale a Milano fa (ovviamente) un assist a Sala: «Capisco le preoccupazioni sue e di tanti altri sindaci che non vogliono rimanere schiacciati, serve un modello di autonomia che non trasformi le regioni in grandi Comuni, che gestiscono tutto, relegando i Comuni in un ruolo marginale». Il capogruppo della Lega Alessandro Morelli sottolinea invece che il governatore della Campania Vincenzo De Luca e Sala «sono uniti contro l'autonomia, vuol dire che stiamo facendo bene».
E il segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi contesta a Sala: «Sull'autonomia sta diventando un disco rotto, ne parla in continuazione, adesso arriva a chiedere uno stop del percorso. Qui l'unica cosa da fermare è l'aumento del biglietto Atm».ChiCa
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