Via alle grandi manovre In Lombardia si (ri)vota per mille nuovi sindaci

Il centrodestra si ricompatta per strappare alla sinistra città come Bergamo e Cremona

Via alle grandi manovre In Lombardia si (ri)vota per mille nuovi sindaci

I giochi sono già iniziati. Fra i partiti, nei partiti e nei gruppi civici. I primi nomi verranno allo scoperto dopo agosto, ma le grandi manovre sono già in corso. Da una parte e dall'altra. Si è infatti da poco conclusa la partita delle Comunali 2018 con le elezioni di sindaci e consigli comunali di città importanti come Brescia e Sondrio e già si guarda al turno 2019 che porterà al voto mille Comuni a in Lombardia e ben 70 solo nel Milanese.

Il centrodestra vuole presentarsi unito per ridurre ulteriormente il divario che ancora lo separa dal Pd nel conteggio dei capoluoghi. Ne ha conquistati quattro su cinque negli ultimi due anni. E adesso Lega, Forza Italia e alleati sperano di allungare il filotto anche a Pavia, Cremona e Bergamo. I risultati delle amministrative da tempo hanno dimostrato che i sindaci uscenti non hanno più il vantaggio che gli si attribuiva fino a qualche anno fa. Adesso la rielezione va sudata e conquistata voto su voto. Fondamentale sarà comunque la scelta dei candidati sindaco destinati a sfidare gli uscenti Giorgio Gori (a Bergamo), Gianluca Galimberti (a Cremona) e Massimo Depaoli a Pavia. Un mese fa, anche a Brescia e Sondrio il Movimento 5 Stelle ha dimostrato di non essere (ancora) sufficientemente radicato in Lombardia. La logica sembra quindi ancora prevalentemente bipolare.

La Lega, si sa, ha il vento in poppa e sull'onda dei sondaggi vuole esercitare una sorta di «opzione»: dove c'è una figura leghista forte, chiederà un suo candidato sindaco. Succederà a Bergamo, dove si parla del capogruppo Alberto Ribolla o di Giacomo Stucchi, come possibili sfidanti dell'uscente Gori. Dove questa figura di leghista forte non c'è, la Lega ha dimostrato di saper fare un passo indietro per sostenere un alleato o una figura civica di area, come accaduto a Monza, Como e Sondrio. E anche Forza Italia ha recentemente mostrato la stessa duttilità nei Comuni milanesi, dove tutti i candidati erano leghisti.

Se Bergamo andrà al Carroccio, la candidatura di Cremona potrebbe essere chiesta a buon titolo da Forza Italia, pronta sfidare Galimberti. Anche a Pavia il sindaco uscente sembra voler tentare il bis. Il Pd non ne sembra entusiasta, anche perché i rapporti fra Depaoli e il partito non sono dei migliori. Se però la scelta cadesse su un altro candidato di sinistra, l'insegnante-sindaco esponente di Legambiente sarebbe in grado di farlo perdere presentandosi da solo. La scelta, quindi, in definitiva è nelle sue mani. La Lega pavese esprime anche personalità forti e in vista, oggi impegnate fra Roma e Strasburgo. E Forza Italia, guidata dall'ex sindaco e oggi deputato Alessandro Cattaneo, potrebbe avanzare una sua candidatura. I nomi che già circolano sottotraccia usciranno allo scoperto solo dopo le vacanze, ma intanto si sta già muovendo tutta un'area civica di centrodestra che in città conta diverse figure radicate nella società civile.

«Un'aggregazione con connotati civici - spiega l'ex consigliere regionale Vittorio Pesato - per risvegliare un centrodestra diffuso che ha una voglia matta di riscattarsi e di rilanciare una città che la giunta attuale ha addormentato. L'obiettivo - dice Pesato - è costruire insieme ai partiti un percorso comune, con spinte innovative e volti freschi».

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