Mancava solo l'accoltellamento dell'antagonista da parte di due «naziskin» per accendere ancora di più il caldo clima politico in città. Già poche ore dopo la notizia del ferimento, un centinaio di giovani hanno assaltato la sede di «Lealtà e Azione» in viale Brianza, ieri sera in 300 hanno partecipato a presidio e manifestazione in Loreto. Ma non è finita: altre manifestazioni sono previste oggi, domani, il 12 e il 15, con in mezzo la prima della Scala. Sul fronte delle indagini, al momento, nessuna novità, il ferito è stato ascoltato dalla Digos, ha ripetuto la versione fornita ai medici del pronto soccorso.
Dunque Stefano Z, 35 anni, conferma di essersi trovato attorno alle 17 di domenica nel mezzanino della metropolitana alla Centrale insieme con un amico. Qui avrebbe incrociato alcuni «nemici» politici e sarebbe subito partito uno scambio di insulti. Da qui la rissa e il coltello, due o tre fendenti che colpiscono l'uomo all'addome e alla spalla, senza tuttavia procurargli gravi ferite. Inspiegabilmente però aspetta solo le 18.30 per presentarsi al pronto soccorso del San Paolo. I medici avvisano il posto di polizia facendo scattare le indagini. Stefano Z. è una vecchia conoscenza della Digos, è infatti coetaneo di Davide «Dax» Cesari, ucciso nel 2003 in un'altra rissa con oppositori politici. E come lui frequentava l'Orso, acronimo per «Officina di resistenza sociale», al Ticinese, uno dei centri sociali più estremisti, chiuso nel 2006 dalla polizia. L'antagonista ieri accetta dunque di parlare con la Digos, confermando la prima ricostruzione. Gli investigatori hanno chiesto all'Atm tutti i filmati del mezzanino del metrò, nella speranza di trovare le immagini che confermino lo scontro.
Immediata la reazione dei «compagni». Un centinaio si ritrova subito sotto il San Paolo e sembra di rivivere la notte della morte di Dax, conclusa con feroci scontri con le forze dell'ordine. Non succede nulla ma gli stessi giovani ricompaiono verso mezzanotte in viale Brianza 20 per dare l'assalto alla sede del gruppo skinhead «Lealtà e Azione», trovando però ad attenderli un forte contingente di polizia. Qualche sasso, qualche petardo, qualche fumogeno, poi se ne vanno senza grossi danni. Nel frattempo gli «skin» fanno sapere di non centrare per nulla con l'aggressione.
Poco importa, ieri verso le 18 in trecento comunque scendono in piazza tra centri sociali, sindacati, partiti comunisti vari. Tutti in mezzo alla strada, paralizzando il traffico della piazza e di conseguenza dell'intera città. Tanto che, appena chiesto il corteo, la questura l'ha subito concesso per toglierseli dalla scatole. Unico momento delicato, il passaggio sotto la sede Aler di via Costa, duramente contestata dai manifestanti in quanto lo spazio degli «skin» in viale Brianza appartiene al patrimonio pubblico. Infatti quando il corteo è passato davanti agli uffici dell'Azienda è partito il coro «vergogna, vergogna» ma anche un bel po' di bengala, che hanno incendiato alcune sterpaglie nel cortile. Subito spente senza problemi.
Il corteo ha fatto il giro del quartiere per ritornare infine in Loreto dove si è sciolto tra slogan e parole d'ordine truculente contro fascisti e polizia. Ma siamo solo all'inizio, perché l'episodio andrà sicuramente a pesare sulle prossime manifestazione che si terranno da oggi in poi.
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