I concerti sotto le stelle nel chiostro del «Verdi» Prof e allievi star insieme

Via ai recital nel cortile: brani del Novecento e repertori rari. Tra gli ospiti c'è la Savignano

Luca Pavanel

Il bello delle nostre accademie cittadine è che il cosiddetto «banco di prova», per chi studia nei diversi corsi, c'è sempre ed è una bella opportunità. E il banco di prova, che significa poter essere protagonisti di recital e concerti, va a beneficio dei milanesi che possono fruire di musica spesso gratis incontrando i più diversi repertori.

Anche il Conservatorio di Milano «Giuseppe Verdi» in questo senso non sfugge, è già in pista da qualche data. Le proposte musicali avvengono nel suo chiostro, durante l'anno nelle ore diurne popolato dal viavai di professori e studenti. Di sera, da qualche giorno, l'atmosfera cambia completamente davanti al palco che è stato costruito. Fino al 19 luglio quel palcoscenico - il giovedì sera dalle ore 21 - si accende per il pubblico. Che così può assistere a un cartellone con repertori comunemente poco frequentati: si va dall'omaggio a Debussy alla farsa del compositore Gino Negri ai valzer «viennesi», dal jazz al tributo alle Americhe, passando per le più belle canzoni francesi, brasiliane e milanesi. Ma quest'anno il format è stato modificato, cambiato dall'ideatore e curatore della rassegna - «Chiostro» - arrivata alla sua seconda edizione. Lui si chiama Diego Dini Ciacci, responsabile dei progetti speciali del «Verdi»: «Ho pensato a due momenti diversi - spiega - all'inizio, per mezz'ora al buio, oltre a spiegare brevemente gli aspetti musicali della serata, incontro gli amici della Libreria del Mondo Offeso e di MaMu che consigliano agli ascoltatori alcuni libri». Poi inizia il concerto. Dunque non più il solito modo, si spengono le luci e parte la musica.

Ormai anche negli ambiti più accademici si sente l'esigenza di «svecchiare» la formula concerto, perché il pubblico - si è capito - apprezza di più quando le note sono accompagnate da spiegazioni, analisi e commenti per far capire quanto si andrà a sentire. Un altro ingrediente per completare il quadro sono i nomi e quest'anno per la manifestazione del Conservatorio di certo non mancano. Vedi la ballerina Luciana Savignano, Lica Cecato, la Compagnia nazionale di Ballo Storico, la Kansas University Jazz Orchestra; e ancora i solisti e, ovviamente, gli allievi del «Verdi» coi professori i veri protagonisti, le star. Che prestano le loro abilità per una, anzi due rassegne parallele: «Chiostro 2018» - la classica e dintorni - che conta su sette incontri, e «Chiostro jazz», quattro appuntamenti in tutto.

Spesso i titoli sono legati a dei tempi, ce ne è uno che vale la pena di non saltare - quello del 19 luglio, «Omaggio a Milano» - che porta in scena anche uno dei «nostri» compositori dimenticati del Novecento, ovvero Gino Negri.

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