I conti Expo non tornano Rissa tra Sala e Majorino

Scintille nel match tra i quattro candidati Pisapia rinvia l'investitura della Balzani

Chiara CampoO fa finta (ipotesi più probabile, si dice che aspetterà gli ultimi giorni per fare un endorsement ufficiale per la sua vice) o il sindaco ha ancora dei dubbi. Nella serata del primo confronto pubblico tra i quattro candidati alle primarie del centrosinistra che si giocheranno il 6 e 7 febbraio, Giuliano Pisapia a fine match dichiara che «non c'è stato un vincitore» e per decidere dovrà «sentire almeno un paio di altri confronti come questi». E d'altra parte ieri sera sul palco del teatro Dal Verme è andato in scena qualche scambio di veleni trai competitor, ma ancora poco «X-Factor». Semmai tra i due big sulla carta, il renziano-commissario Expo Giuseppe Sala e la vicesindaco Francesca Balzani sostenuta da tutti i mondi che fanno riferimento a Pisapia, a fine serata il vincitore morale è risultato l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, il «terzo incomodo» che ha strappato più applausi e ovazioni dal pubblico. Risposta pronta e qualche gag, Majorino ha affrontato con più agio il confronto all'americana - candidati dietro a un leggio, domande con tempi contingentati, un appello finale al voto - rispetto ai super-favoriti. Più che un outsider è stato definito di recente «un alieno» il quarto in corsa, Antonio Iannetta, presidente delle associazioni sportive di base (Uisp). Prima dello show, con circa 1.400 persone in sala e una piccola folla rimasta fuori dal teatro, Pisapia è andato a scaldare i candidati come l'allenatore negli spogliatoi. Una foto con Majorino e Balzani, un abbraccio a Iannetta («forse farò il ticket con lui» ha scherzato Majorino a proposito di chi lo pressa per trovare un accordo con la Balzani) e una veloce stretta di mano a Sala. Neanche quella a fine serata, visto che il manager è scappato subito alla cena organizzata al Marriott con imprenditori e esponenti della società civile. che già è stato fatto in questi anni».Nel primo round gli avversari si confrontano sul tema delle tasse. Ed è la prima stilettata di Sala alla Balzani. La vicesindaco usa lo slogan caro alla Lega, «basta soldi a Roma». Per il commissario «la rivendicazione di tenere le tasse qui si può fare in qualunque città, anche la Lega insiste su questo. Il problema è trovare un motivo più forte per rivendicare condizioni particolari dal governo, per me va legato alla nascita della città metropolitana e al post Expo». Si accende la miccia anche tra Balzani e Majorino, visto che l'assessore ricorda che la vicesindaco si è occupata «più di numeri che di persone in questi anni» e la collega ribatte che «il bilancio è la politica al netto delle parole ed è un grande gioco di squadra, la distinzione fra numeri e persone è inaccettabile». Nel secondo round si gioca a marcare le differenze dagli avversari, e qui Majorino provoca Sala, che ha rivendicato nelle ultime settimane il suo essere di sinistra, senza se e senza ma, ma ha strizzato l'occhio a Scelta civica e Cl: «Rispetto a Sala - ammette - posso dire che le nostre assemblee elettorali hanno frequentazioni diverse, alle mie non si sono mai visti consiglieri che fanno opposizione alla nostra giunta». E l'assessore al Welfare riesce a innervosire il manager anche sui temi dei conti Expo: «Non sono ancora riuscito a capire che bilancio ci lascia». Anche la platea mugugna.

«È un bilancio certificato - risponde nervoso mr Expo - ed è pericolosissimo mettere n giro questa idea sbagliata». Il primo match si chiude con gli appelli al voto. La Balzani lo usa solo come invito «agli elettori a partecipare».

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