I mestieri di Milano tra passato e futuro

Simone Finotti

Milano città dei mestieri, vecchi e nuovi. Ma soprattutto, luogo ideale per impararli. E raccontarli. Come fa, da mezzo secolo, Virgilio Carnisio, «fotografo del lavoro». Artista prolifico e profondo conoscitore dei segreti meneghini, ha al suo attivo 24 libri (13 dei quali su Milano), 190 personali, un centinaio di collettive e migliaia di scatti apparsi su giornali, riviste e libri, entrati in importanti collezioni. Riemergono così vecchie botteghe artigianali, con le loro insegne e i loro avventori, piccole ditte a conduzione familiare, latterie, osterie, bar, cortili, mezzi da lavoro, luoghi-simbolo della tradizione del «saper fare». Non è un caso se proprio all'opera di Carnisio la Scuola professionale regionale Galdus, che della formazione per il lavoro ha fatto la propria missione, ha scelto di dedicare un'esposizione fotografica, svoltasi nelle scorse settimane nella sede di via Pompeo Leoni, e una mattinata di approfondimento a ingresso libero, oggi dalle ore 10 presso la Sala del Grechetto della Biblioteca Sormani. L'iniziativa, in partnership con la Fondazione 3M, nel cui archivio si contano 110mila foto storiche provenienti dalla «Ferrania», tra cui molti originali di Carnisio, si inserisce nella rassegna culturale del Premio Galdus 2017, concorso letterario e artistico nazionale, dedicato a «L'intelligenza del fare».

All'incontro, che ha l'obiettivo di ripercorrere la relazione tra il «fare quotidiano» e la Milano che diventava metropoli negli anni 60 e 70, sarà presente il fotografo, accanto al critico Roberto Mutti e all'architetto Stefano Mutti, imprenditore e docente della Galdus che illustrerà le opportunità lavorative nel settore edile, tra nuovi materiali e tecnologie avanzate.

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