I vaccini secondo il Policlinico "Tutto quel che c'è da sapere"

L'ospedale mette on line un vademecum sui sieri. Gori: "Fare la profilassi per salvare sé e il pianeta"

I vaccini secondo il Policlinico "Tutto quel che c'è da sapere"

Al Policlinico la campagna vaccinale prosegue al ritmo di 300 vaccini al giorno per la seconda dose, con un'adesione dei medici vicina al 90 per cento e picchi del 100 per cento in molti reparti. Non è così in altri ospedali, come ha denunciato il neo assessore al Welfare Letizia Moratti due giorni fa riferendo in Commissione sul piano vaccinale: l'11 per cento del personale sanitario degli ospedali e il 17 per cento degli operatori delle Rsa non ha aderito alla campagna. Ecco allora che l'Ospedale Maggiore ha lanciato una newsletter, cui sono iscritti i 18mila utenti del nosocomio, per dare una corretta informazione scientifica sul siero anti Covid e sui vaccini in generale, compresa l'età pediatrica. «L'idea è nata quando è partita la campagna vaccinale anti Covid e i pazienti hanno iniziato a chiederci informazioni - spiegano da via Francesco Sforza -. Da qui l'idea di una newsletter dedicata, collegata al sito (www.policlinico.it/newsletter) per fornire tutte le informazioni e sfatare i falsi miti.

«Perché è importante vaccinarsi? È vero che si corrono dei rischi? Bisogna vaccinarsi se si ha già contratto la malattia?» A rispondere sul vaccino anti Covid in uso, è Andrea Gori, direttore dell'Unità complessa di Malattie Infettive, a partire da una premessa fondamentale: i vaccini hanno salvato il pianeta dalle patologie infettive che negli anni hanno dato pestilenza nel mondo. «Immaginiamo il vaiolo, una delle cause più importanti di morte nella storia, grazie al vaccino questa malattia non esiste più. Se noi guardiamo globalmente i vaccini, se li intendiamo come farmaci - ricorda Gori - sono i farmaci in assoluto più distribuiti e più somministrati nel mondo, eppure gli effetti collaterali che sono descritti sono veramente pochissimi». Ecco allora che emerge con chiarezza anche il perché di una vaccinazione di massa: «Il senso della profilassi non è limitato alla singola persona - spiega il virologo- noi parliamo di vaccinazione in modo macroscopico: serve a salvare il pianeta. Chi si vaccina si vaccina per sé e si vaccina per la salute del mondo».

Venendo allo specifico dell'antidoto Pfizer, è un nuovo vaccino a tecnologia mRNA. Tradotto: «Si tratta di un filamento di mRNA che entra nella cellula, interagisce con i ribosomi, e quindi non tocca assolutamente il genoma umano, inducendo la produzione di una proteina - spiega Gori - che scatena la risposta immunitaria specifica che ci proteggerà dall'infezione».

In questi giorni che si discute della protezione del nuovo vaccino AstraZeneca che dovrebbe ricevere oggi il via libera dell'Ema, è utile anche sapere che «l'immunità data dal Covid ha un durata di circa un anno, l'immunità data dal vaccino pensiamo che si attesti intorno all'anno, ma ci sono presupposti per pensare che possa essere anche per più tempo».

Dobbiamo vaccinarci se abbiamo già avuto la malattia? Questa è la domanda chiave: «Le persone che hanno sviluppato il Covid-19 dovrebbero essere in qualche modo protette da un'eventuale reinfezione - replica Gori - tuttavia sappiamo ancora troppo poco sull'immunità indotta dalla malattia, non sappiamo se gli anziani hanno la stessa copertura dei giovani, non sappiamo se l'immunità possa essere diversa tra chi ha avuto forme sintomatiche e non, la risposta è che tutte le persone si devono vaccinare». Nelle altre sezioni si parla anche dei vaccini antinfluenzali per i bambini e si sfatano falsi miti.

«È vero si è più protetti prendendosi direttamente la malattia? È vero che si corrono rischi con la vaccinazione? È vero che i vaccini provocano l'autismo? È vero che troppi vaccini possono essere dannosi per il sistema immunitario?» A rispondere è Paola Marchisio, direttore della Pediatria ad Alta Intensità di Cura del Policlinico.

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