"Io Ncc, aggredito in Centrale insieme ai miei sette clienti"

La denuncia del conducente di un van: "A Malpensa tanti abusivi extracomunitari litigano per una corsa"

"Io Ncc, aggredito in Centrale insieme ai miei sette clienti"

Quello della sicurezza è una sorta di indotto. Dove se qualcosa non funziona succede come con il domino e le tessere si ribaltano una dopo l'altra. Inesorabilmente. Poi hai voglia ad andarle a rimetterle tutte al loro posto. Per esempio gli Ncc (acronimo di «noleggio con conducente») e i loro clienti, anche e spesso prestigiosi o comunque di un certo livello, che richiedono un certo tipo di servizio e per il quale sono disposti a pagare. Racconta uno di questi autisti che qualche sera fa, mentre si trovava in piazza Duca d'Aosta, davanti alla stazione Centrale, nella piazzola dei taxi antistante l'hotel Gallia, il suo van Ncc è stato letteralmente assalito da tre africani che volevano aprire il vano bagagli e rubare il contenuto. Questo nonostante avesse appena caricato sette uomini d'affari che, usciti dall'albergo, erano diretti all'aeroporto di Malpensa e che, decisamente in grado di difendersi e chiaramente in superiorità numerica, volendo avrebbero potuto scendere e massacrarli di botte.

«Ma non è questo il punto - sottolinea l'autista - Quel che preoccupa è la sicurezza e il degrado in cui Milano, la nostra città, è piombata. E se sul mio van avessi caricato sette donne anziché sette uomini? Cosa sarebbe potuto accadere?».

E proprio a Malpensa, ci dice l'uomo, pullulano i conducenti abusivi di taxi. Magrebini, africani, azeri, indiani. Rissosi e pronti comunque pronti a tutto se fiutano l'affare sfumato per la supposta «colpa» di un concorrente che magari credono arrivato all'ultimo minuto.

«Una passeggera inglese, appena sbarcata da un volo, ha domandato a due tassisti abusivi un'informazione: voleva sapere da dove partiva il Malpensa Express - racconta ancora il conducente Ncc - Ho notato che si trattava di un magrebino e di un suo collega dell'Est Europa che hanno cominciato a tergiversare, senza fornire alla donna le indicazioni richieste. Così io, vedendola in difficoltà, mi sono intromesso» e le ho spiegato dove avrebbe dovuto dirigersi. Il magrebino non ha gradito che mi fossi messo di mezzo. Dal fisico sembrava un ex pugile, mi si è avvicinato e ha fatto una sceneggiata pazzesca, urlando e minacciandomi. Tra i suoi colleghi e tra i tassisti milanesi nessuno ha fatto un plissé, nessuno si è messo dalla mia parte. Un suo collega più tardi mi ha spiegato che si trattava di un noto attaccabrighe. Che aveva avuto la percezione che io fossi un nuovo che gli voleva rubare il posto. Purtroppo a Malpensa questi stranieri che si improvvisano tassisti abusivi, danno fastidio ai conducenti che hanno una licenza regolare, ma soprattutto a noi Ncc. Servirebbe maggior decoro anche tra i tassisti, molti dei quali se ne stanno lì a bestemmiare e a giocare a carte sui bidoni della spazzatura in attesa dei clienti.

Forse il Comune dovrebbe dotarli di una divisa e creare auto di servizio colorate (a Barcellona, per esempio, le auto di servizio sono bicolori, gialle e nere) perché capita spesso che soprattutto gli stranieri confondano taxi regolari con vetture che invece non lo sono affatto e s'infilino a bordo di auto abusive. In tal senso serve un controllo maggiore anche da parte delle forze dell'ordine».

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