«Ispezione» per le Olimpiadi L'ex Palasharp tirato a lucido

Messa in sicurezza e pulizia dell'area entro fine marzo Già due privati pronti a realizzare l'arena per l'hockey

Ci voleva la corsa alle Olimpiadi invernali del 2026 per mettere in sicurezza l'ex Palasharp, ma meglio tardi che mai. Dopo anni di occupazioni abusive, spaccio e degrado, è arrivata l'ora della svolta. La tensostruttura è inserita nel dossier di candidatura. Se il tandem Milano-Cortina batterà Stoccolma nell'area di Lampugnano sorgerà la «Milano Hockey Arena» da 7mila spettatori. Costo stimato: 7,8 milioni di euro privati e mezzo milione di fondi pubblici. E il nuovo impianto potrebbe sorgere a prescindere dai Giochi. L'assessore allo Sport Roberta Guaineri rispondendo ieri in aula ad un question time del consigliere leghista Gabriele Luigi Abbiati ha confermato che il Comune ha ricevuto due manifestazioni di interesse («una già convalidata con il deposito di un progetto») per realizzare l'arena. Si tratta di un promoter di concerti e spettacoli e di una società che investe in grandi eventi anche sportivi. In ogni caso, l'assegnazione «dovrà avvenire con bando pubblico». L'assessore alla Sicurezza Anna Scavuzzo ha precisato invece le tappe del piano anti intrusione. Già il 15 gennaio è stata avviata la messa in sicurezza del perimetro del Palasharp, con ripristino del cancello posto all'ingresso carrabile su via Padre Carlo Salerio. «L'ingresso di mezzi pesanti e auto - precisa Scavuzzo - era già impedito da un new jersey posizionato in precedenza, ma il cancello era stato divelto e permetteva il passaggio di persone. L'intervento permette di dare continuità alla cancellata intorno all'area, chiudendo un varco che costituiva un punto di facile ingresso alla struttura».

Nelle prossime settimane scatterà la fase 2, in vista del sopralluogo degli ispettori del Comitato olimpico internazionale tra Milano e Cortina. Dal primo al 6 aprile passeranno ai raggi x le carte e gli impianti. Tra la struttura dell'ex Palasharp e la tensostruttura della protezione civile usata il venerdì per la preghiera islamica verrà posizionata una fila di new jersey sormontata da una recinzione a pannelli metallici per un altezza di 2,8 metri, in modo da dividere le due aree. Per impedire l'accesso al tendone il Comune provvederà anche alla lastratura completa del perimetro interno dell'impianto lasciando aperto un solo varco per controlli, pulizie, sopralluoghi. Amsa rimuoverà rifiuti e il materiale abbandonato sia all'interno che all'esterno. L'assessore fa presente che «la presenza di tante persone durante le operazioni eviterà nuove intrusioni, anche se per ottenere il pieno risultato bisognerà aspettare la fine degli interventi. Tutta l'opera di messa in sicurezza sarà terminata entro fine marzo». Non si può andare oltre: la delegazione del Cio deve trovare l'area perfettamente in ordine.

Scavuzzo ha scritto a questore e prefetto per chiedere «la disponibilità di pattuglie delle forze dell'ordine nelle prossime settimane, fondamentale per rafforzare la sicurezza nel sito e permettere a operai e addetti di lavorare al meglio».

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