Lavoro nero, blitz all'Ortomercato Aggirano gli ingressi: 9 fermati

Lavoro nero, blitz all'Ortomercato Aggirano gli ingressi: 9 fermati

Non sono bastati i tornelli, le tessere magnetiche e lettori ottici a fermare i disperati che ogni notte penetrano all'Ortofrutticolo per offrirsi come braccia a buone mercato. Così l'altra notte è dovuta intervenire la polizia locale che ha passato a setaccio l'intera area scoprendo nove persone mentre scavalcavano il recinto e molte altre nelle vicinanze pronte a seguirle. L'intervento non rimarrà comunque isolato, e l'amministrazione comunale ha già annunciato che i controlli saranno continui e periodici.
L'ortofrutticolo di Milano gestito dalla Sogemi, con il suo mezzo milione di metri quadrati, quasi cento campi di calcio, è il più grande mercato d'Italia. Impressionanti i suoi numeri: ogni giorno dalle 5 alle 10 del mattino circa 9mila persone tra acquirenti, venditori, autotrasportatori e facchini movimentano poco meno di 3mila tonnellate di merce. Facile immaginare come le verifiche per impedire lo sfruttamento di lavoro nero non siano mai state troppo facile. Per questo negli anni sono stati introdotte schede magnetiche per gli operatori e installati tornelli all'ingresso. Da marzo 2012 i custodi sono stati dotati di lettori portatili a raggi infrarossi per verificare il possesso delle tessere Sogemi anche dei passeggeri delle auto. In questi sei mesi sono stati effettuati quasi 30mila controlli, individuando e respingendo un migliaio di persone mentre poco meno di duecento sono state sorprese mentre tentavano di entrare in mercato con una tessera intestata ad altri.
Ma basta farsi un giro tutte le mattine attorno al perimetro del Mercato per scoprire decine di persone che tentano di scavalcare le protezioni metalliche per lavorare per due lire e senza contributi come facchini. La paga dei regolari infatti è di una decina di euro lordi all'ora ma per chi lavora in nero si abbassa a poco più della metà. Manovalanza quasi interamente composta da stranieri, per la stragrande maggioranza clandestina e quindi ancora più facilmente ricattabile, gestita dai «caporali» come nell'Ottocento. Dal suo arrivo nel 2010 Luigi Predeval, nominato presidente Sogemi da Letizia Moratti e confermato dal suo successore Giuliano Pispaia, su 26 cooperative che lavoravano all'ortomercato, 14 sono state estromesse per irregolarità e altre 3 sospese per periodi più o meno lunghi. Un impegno che da solo non può fermare la piaga del lavoro nero. Per questo l'altra notte quindici agenti della polizia locale, alcuni in borghese, hanno passato a setaccio l'intera area. Nove stranieri sono stati beccati proprio mentre scavalcavano la rete metallica, molte altre sono state scovate nelle vicinanze e allontanate.


«La volontà della Società, dell'Assessore alla Sicurezza Marco Granelli e del Comandante della Polizia locale Tullio Mastrangelo che ringrazio anche a nome della stragrande maggioranza degli operatori dell'Ortomercato che rispettano le regole – ha commentato Predeval – è di ripetere queste operazioni anche in futuro e con una certa regolarità».

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