Luca Gusella e la «sua» ricerca verso il Santo Graal (musicale)

Luca Gusella, classe '62, percussionista-polistrumentista con una predilezione per il vibrafono e la marimba, è uno di quei interpreti compositori che per indole ed esigenza artistico-intellettuale rappresenta il nostro tempo. Che non di rado richiede apertura verso il nuovo, preparazione e duttilità, velocità mercuriale e capacità quasi medianiche per connettersi con un personale Santo Graal come antidoto al rumore e al nonsense del mondo.

Gusella, che vanta esplorazioni in tutti i generi (dalla classica alla contemporanea al jazz all'etnico) e collaborazioni in alcuni casi stabili coi più diversi personaggi - si ricordano Andrea Dulbecco nell'Aisha duo, Giorgio Gaslini e Lee Konitz per dirne alcuni, domani dalle 21,30 sarà alla Cantina Scoffone di via Pietro Custodi a Milano col suo nuovo Trio, formato oltre che da lui stesso al vibrafono anche da Giampiero Spina alla chitarra e Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso, compagni di viaggio della stessa specie. Il programma prevede brani di Spina, Gusella, Jobim e Morricone.

Un appuntamento da non mancare perché è una di quelle occasioni in cui si può vedere e ascoltare al microscopio l'esito di ricerche personali (che continuano) di una vita intera. Fatte da chi si cimenta in maniera pionieristica per «vedere cosa succede nella musica per la musica», per distillare stili personali, aggiungere qualcosa, suonare quella nota che ancora non c'è.

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