Via al «m2c» di primavera: Hindemith e Stravinskij

Luca Pavanel

Il progetto già in porto si chiama «m2c» sembra una combinazione scientifica, ricordando Albert Einstein. Formule a parte, roba da mal di testa, il nome in questo caso spunta dal mondo della musica, più precisamente dalle parti del Conservatorio dove dalle 17.30 di oggi parte la succitata rassegna, versione «primavera» (ingresso libero con prenotazione consigliata). Di che cosa si tratta è presto detto dall'accademia stessa: «Ci occupiamo di repertori del Novecento e contemporanei». Detto e fatto, dunque pronti via: tre i concerti in programma per questo passaggio stagionale, intorno al tema «Musica al quadrato?».

In scena nel pomeriggio ci sarà il concerto dell'Ensemble Laboratorio fiati del «Verdi»; per gli autori, riguardo alla partenza, si è puntato sul tedesco Paul Hindemith e il russo Igor Stravinskij. Al centro dell'appuntamento, gruppi di strumenti a fiato. «Le loro qualità naturali vanno nella direzione della polivalenza del colore che dà sostanza fisica ai cambi di direzione di queste composizioni». E ancora: «Le linee spezzate dell'aspetto metrico-ritmico e il taglio netto dei profili formali dei capolavori dei due compositori danno l'occasione per ripensare il concetto di Neoclassicismo - viene spiegato - riflettendo sulla natura della sua vera o presunta oggettività, potendolo ricollocare, dalla nostra visuale attuale, nel campo aperto di una stratificazione modernista e centrifuga dei linguaggi musicali». In generale sul progetto afferma il direttore del «Verdi» Cristina Frosini: «La nascita di questo istituto è il segno di un Conservatorio che cambia. M2c proporrà programmi diversi accomunati dal bisogno di creare ponti tra pagine considerate storiche e pagine di scrittura recente». Di più: l'istituto «è anche un palcoscenico importante per gli studenti, invitati al confronto con esponenti di spicco».

Essere al centro di una rete di collaborazioni di livello significa per il Conservatorio veder riconosciuta ancora una volta la qualità del lavoro svolto da docenti e studenti - conclude il direttore, «questi ultimi sempre più immersi in una dimensione professionale del fare musica già durante gli anni della formazione». Prossimo appuntamento: giovedì 21 marzo.

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