Malumori di sinistra e Pd per i nuovi assessori

Mal di pancia tra le consigliere dem per la scelta. L'area Pisapia: "Giunta monocolore perdente"

Malumori di sinistra e Pd per i nuovi assessori

Ha scatenato più di un malumore la nomina di Laura Galimberti all'assessorato all'Educazione. Nomina che fa seguito allo spostamento delle caselle delle deleghe alla sicurezza, in seguito all'elezione di Carmela Rozza in consiglio regionale. La scelta di una figura esterna al consiglio comunale, seppur abbia alle spalle un passato da dirigente del Comune nel settore edilizia scolastica, e tecnica (anche se targata in qualche modo Renzi, visto che fu chiamata nel 2013 dall'allora Presidente del Consiglio per coordinare la Struttura di missione per l'edilizia scolastica), infatti, ha provocato più di qualche mal di pancia tra le donne della maggioranza. Così mentre da giorni circolava il nome del vicesindaco e assessore all'Educazione Anna Scavuzzo alla sicurezza, la nomina di Galimberti appunto è giunta inattesa. Beppe Sala, che ha esaminato parecchi curricula in questi giorni, ha ripescato una sua vecchia conoscenza, ovvero la dirigente con cui aveva lavorato quando era city manager, al tempi del sindaco Moratti.

Le consigliere del Pd - due in particolare Arianna Censi, vicesindaco della Città metropolitana e Beatrice Uguccioni, ex presidente di zona 9 - aspiravano alla poltrona ai servizi educativi forti anche del buon risultato ottenuto alle politiche (solo nel centro storico per la verità). Una pretesa, quella del Pd, che alcuni colleghi di maggioranza bollano come «assurda».

Irritazione anche per Sinistra Progressista guidata da Anita Pirovano, che ieri ha disertato la riunione dei capigruppo. «Speriamo possa mettere a frutto l'esperienza maturata presso la presidenza del consiglio in questi anni in tema di edilizia scolastica che riguarda solo parzialmente il tema delle politiche educative» la prima stoccata. Anche la sinistra, secondo partito della maggioranza, ambiva a una poltrona: «Resta immutata la questione politica che avevamo posto al sindaco - attacca - dopo il risultato elettorale era e rimane necessario un cambio di passo deciso che dovrebbe essere espresso anche nella composizione di una giunta che era ed è una sorta di monocolore attenuato del Pd».

Non ha risparmiato rifermenti e stoccate al problema delle periferie, emerso con tutta la sua evidenza alle elezioni di lunedì scorso dove sia alle Politiche che alle Regionali i quartieri più lontani dai salotti radical hanno votato per il centrodestra. «Cambiare il rapporto con la città e aiutarla a sentirsi tutta partecipe di un futuro comune. Perché la città è tutta di tutti dal centro alla periferia».

Ed è proprio sul tema delle periferie che il sindaco lunedì sera ha messo l'accento con la maggioranza: «abbiamo condiviso la necessità di lavorare ancora di più e meglio sul tema delle periferie e del sostegno alle fasce più deboli. In particolare sulle periferie, ho chiesto ai miei Assessori di produrre rapidamente un piano di azione che contenga misure significative e verificabili. Siamo consci che il problema delle periferie è più ampio e articolato, che c'è una chiara istanza di rafforzamento della sicurezza sociale».

Fa quadrato il segretario metropolitano del Pd, Pietro Bussolati: «Siamo al fianco di Sala, che

indica l'urgenza e la necessità di incrementare gli sforzi, a partire dalle periferie. Ottima scelta del sindaco che ha individuato due profili di competenza per praticare un'azione amministrativa ancora più dirompente».

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