Cristina Bassi
Prima di tutto in Lombardia resta obbligatoria la mascherina anche all'aperto almeno fino al 30 giugno. L'ipotesi fino a qualche giorno fa era che a partire da domani questa misura anti contagio sarebbe stata rimossa, invece è stata confermata per altre due settimana. «Una decisione difficile - spiega il governatore Attilio Fontana -, ma supportata da evidenze scientifiche e dal recente studio americano coordinato dal premio Nobel per la chimica Mario J. Molina dell'Università della California. Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica dell'accademia americana delle scienze (Pnas), afferma che grazie all'uso delle mascherine abbiamo evitato 78mila contagi e ovviamente altre vittime».
Dall'obbligo di mascherina sono esclusi i bambini sotto i sei anni, le persone con forme di disabilità incompatibili con l'uso continuativo della protezione e coloro che li assistono e chi sta svolgendo «intensa attività» motoria o sportiva. Resta indispensabile in questo caso il rispetto delle distanze. Continua il presidente: «Ho chiesto questo ulteriore sacrificio ai lombardi, che dovranno sopportare anche il caldo di giugno ma non possiamo abbassare la guardia, non possiamo cedere a un virus subdolo, invisibile, sempre pronto a colpirci». La decisione fa parte della nuova ordinanza regionale approvata venerdì, la numero 566, e che illustra le misure di sicurezza sanitaria valide da domani al 30 giugno. Ci sono novità anche sul fronte delle riaperture. Da domani ripartono spettacolo, cinema e teatri, sia al chiuso sia all'aperto, sagre locali, servizi per l'infanzia e l'adolescenza (centri estivi), sale slot, sale giochi, sale bingo e sale scommesse. Ancora: in base a quanto disposto dal decreto governativo dell'11 giugno, sono consentite le competizioni sportive, senza pubblico e a eccezione delle discipline «di contatto».
Fino al 14 luglio restano sospese le attività di sale da ballo, discoteche e locali simili, all'aperto e al chiuso, le fiere e i congressi. Vietati fino al 30 giugno gli spostamenti che non siano da e per i Paesi Ue, gli Stati Schengen, Gran Bretagna, Andorra, Principato di Monaco, San Marino e Vaticano, a meno che non ci siano comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza o di salute. Confermate infine le prescrizioni e raccomandazioni già previste per i datori di lavoro, tra cui l'obbligo di misurare la febbre ai dipendenti e di segnalare all'Ats i casi di temperatura oltre i 37.5. La misurazione della febbre ai clienti e agli utenti è «fortemente raccomandata», mentre diventa «obbligatoria» a chi entra nei ristoranti con consumazione al tavolo e nei parchi tematici, faunistici e di divertimento.
Ecco i numeri del contagio in regione rilevati ieri. In Lombardia ci sono stati 210 nuovi casi di Coronavirus e 23 morti (due giorni fa: 272 positivi e 31 decessi). Sono stati effettuati 9.474 tamponi, con un rapporto del 2,2 per cento dei positivi rispetto ai test (24 ore prima era dell'1,9%).
I guariti o dimessi sono stati 426. Rispetto a venerdì aumentano i casi nel Milanese, ma diminuiscono quelli in città. In provincia sono stati trovati 97 nuovi positivi, di cui 38 a Milano. Nel report di due giorni fa, rispettivamente, 88 e 56.
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