Coronavirus

Milano, in trenta sul bus e si rifiutano di scendere: scatta l'allerta per il virus

Alle prime luci dell’alba l’autobus sostitutivo era zeppo. E non è ancora iniziata la fase 2. Ma chi dovrebbe controllare?

Milano, in trenta sul bus  e si rifiutano di scendere: scatta l'allerta per il virus

Non è ancora iniziata la fase 2 e già Milano ha problemi a gestire gli spostamenti dei cittadini sugli autobus. Difficile immaginare che lunedì 4 maggio la situazione cambi magicamente e vi siano controllori pronti a lasciare a terra i passeggeri di troppo. Già, perché una delle norme indissolubili affinché non vi sia un ritorno all’emergenza da coronavirus resta il distanziamento sociale. Ciò vuol dire che ci si deve togliere dalla testa di poter salire su mezzi pubblici colmi fino all’orlo, come accadeva solo qualche mese fa. Certo i tempi per viaggiare da una parte all’altra della città si allungheranno notevolmente ma chi non può spostarsi senza bus, tram o metropolitana se ne farà una ragione. E se la situazione potrà essere gestita per quanto riguarda i mezzi che prevedono i tornelli, discorso ben più difficile quello riguardante gli altri.

Cosa è accaduto a Milano

Come riportato dal Corriere, alle prime luci dell’alba di sabato 2 maggio è avvenuto un episodio che non lascia ben sperare riguardo ciò che si potrà verificare da lunedì prossimo a Milano. O si corre presto ai ripari o si rischia di vanificare tutti i sacrifici fatti fino a questo momento. Ecco cosa è accaduto. Sono circa le 5 del mattino e una trentina di uomini, sembra tutti stranieri, salgono in massa sul bus sostitutivo della M1. Stiamo parlando delle 5 del mattino, non certo dell’ora di punta. Nessuno rispetta la distanza obbligatoria di un metro e neanche i cerchi rossi per terra che indicano il posto in cui ogni passeggero può stare sembrano essere presi in considerazione anzi, vengono calpestati senza riguardo.

Nessuno è voluto scendere dal bus

Situazione pericolosa che spinge il guidatore ad avvertire la centrale operativa e a intimare ai passeggeri di scendere: “Scendete, avete superato il numero di persone a bordo consentite” ha detto con il microfono. Nessuno dei presenti però fa un passo per andarsene e il conducente è costretto a partire. Il problema è che si trattava di un orario non di punta, in un giorno ancora di isolamento. Con pochissime persone al lavoro, dato anche che si trattava di sabato. L’unica cosa positiva è che tutti avevano la mascherina. Si può solo immaginare cosa accadrà da lunedì prossimo, giorno d’inizio della fase due, quando saranno molti i lavoratori che riprenderanno la loro attività. Al momento i controlli, soprattutto sui mezzi di superficie, non sembrano essere adeguati. Più facile gestire i flussi dove sono previsti i tornelli. Ci si dovrà affidare al buon senso dei viaggiatori.

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