Simone Finotti
Un piccolo miracolo su «quell'altro ramo del lago di Como»: come definire altrimenti un festival che, da 11 anni, fa di un paesino di 200 anime a picco sul Lario il palcoscenico di vivaci incontri con grandi nomi di letteratura, giornalismo, teatro, arte e musica? Si chiude stasera l'edizione 2018 di Zelbio Cult, rassegna estiva che, quest'anno, ha registrato punte di 150 persone a evento. Non saranno i numeri di appuntamenti più blasonati, ma scusate se è poco. E poi certi successi si misurano dalla passione, e qui ce n'è da vendere. Come spiegare, sennò, le serate affollatissime con i libri andati a rubai? Un pubblico sempre molto variegato attirato dai temi affrontati e dagli autori che partecipano a titolo completamente gratuito, ripagati dalla soddisfazione di contribuire a far crescere un «gioiellino» culturale ormai noto anche fuori dei confini lombardi. È successo con Luca Formenton, editore de Il Saggiatore e nipote di Alberto Mondadori, che ha presentato Libri in casa. Due o tre cose dei Mondadori, la mia famiglia. O con Chiara Alessi, pronipote degli industriali Alessi e Bialetti, esperta di design, con Le caffettiere dei miei bisnonni (Utet). Nel frattempo Nicola Gardini, milanese docente a Oxford, ci ha insegnato Le 10 parole latine che raccontano il nostro mondo (Garzanti), e lo sceneggiatore Pino Corrias ha percorso la Nostra incantevole Italia (Chiarelettere). Toccanti le letture leopardiane da Amor là nel profondo (Salani) del poeta Roberto Mussapi. Non potevano mancare i due cantastorie lariani Davide Van De Sfroos e Cecco Bellosi. E stasera (ore 21, in teatro, ingresso libero) ci sarà da emozionarsi: è la scrittrice e giornalista Anna Folli a raccontare la tormentata liaison fra Alberto Moravia e Elsa Morante, partendo dal libro MoranteMoravia (Neri Pozza). Davvero tanti i nomi prestigiosi che, in questi anni, sono transitati qui: fra gli altri Sveva Casati Modignani, Alessandro Robecchi, Flavio Caroli, Philippe Daverio, Vittorio Sgarbi, Mario Botta, Stefano Boeri, Uliano Lucas, Natalia Aspesi, Mario Calabresi, Ferruccio de Bortoli e tanti altri. E pensare che tutto è nato quasi per gioco, da un gruppo di amici innamorati di Zelbio. L'anima è il giornalista Armando Besio; con lui Marco Bordoli, ad di Crai, Alberto Mascheroni e Marilena Songia, titolari di tivano.it, Pino Sorbini, sindaco di Zelbio e ad di Enervit, e la maestra in pensione Mariadele Thanhofer. «Il primo ospite è stato il poeta Roberto Piumini» ricorda quest'ultima. «Lì abbiamo capito di poter realizzare qualcosa di bello».
Chi semina bene ben raccoglie, e che Zelbio sia un paese di lettori lo dicono i numeri: «Undici anni fa -spiega Besio- abbiamo riaperto la biblioteca, ed è partito il festival». Oggi la biblioteca conta 308 utenti attivi su 211 abitanti. Qualcosa vorrà pur dire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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