Musica antica, tra le star c'è Leonardo

Via alla stagione dell'Amami: suona il Nova Ars Cantandi diretto da Acciai

Musica antica, tra le star c'è Leonardo

Il tocco di Leonardo da Vinci nella stagione 2019 firmata Accademia di Musica Antica di Milano (A.m.a.mi). Il pensiero del genio, la sua «viola organista», ovvero lo strumento che ideò. Il viaggio nel tempo si apre al pubblico milanese proprio oggi, «Giornata europea della musica antica», fino al 12 giugno. Sei concerti a ingresso libero, cinque nella Sala del Cenacolo del Museo della Scienza e Tecnologia, l'ultimo nella Villa Gallerani Melzi d'Eril di Carugate. Già, proprio così.

Stasera per cominciare, l'appuntamento al museo Da Vinci alle ore 21: Nova Ars Cantandi diretto dal maestro Giovanni Acciai propone in prima esecuzione moderna «Vesperae solemnes ecclesiae mediolanesis» di Michel Angelo Grancini (1605-1669). Il luogo e il tempo da cui muovono i sei appuntamenti è la Milano dei Visconti, attraversata da idee e personalità non da granducato secondario, ma da centro di arte e cultura fra i più rispettati in Europa, negli anni d'oro del Rinascimento. Attorno a Leonardo morto in Francia il 2 maggio di cinquecento anni fa, un lunedì a Milano si agitavano fermenti definiti come insoliti, agivano musicisti come Franchino Gaffurio (1451-1522), coetaneo e creatore di una scuola importante fino a Grancini appunto, anch'egli guida della Cappella musicale del Duomo di Milano e musicista degno della segnalazione di un altro anniversario: i 350 anni dalla sua morte. In diverse messe a fuoco, la stagione di Amami. Espone forme e stili che nella città poi «sforzesca» trovarono la loro definizione, per diffondersi nei maggiori centri musicali lombardi e veneti (Bergamo, Mantova, Ferrara, Venezia).

Due deviazioni, collegate a Milano, avranno spazio nel secondo e terzo appuntamento: il 28 marzo grazie all'ensemble laReverdie il «Viaggio in Italia» di Guillaume Du Fay, maestro della cultura polifonica fiamminga che lasciò una forte impronta su tutta la cultura musicale italiana; il 16 maggio per un racconto in musica di Lucrezia Borgia nei suoi transiti culturali ed erotico-politici nelle più belle corti rinascimentali: in scena Cappella de Ministrers diretta da Carles Magraner. E ancora, musica.

Il quarto concerto (23 maggio) ci riporta a Milano con Matteo da Perugia, il primo maestro di cappella del Duomo di Milano; suonerà La fonte musica diretto da Michele Pasotti. Nel quinto recital (30 maggio) l'ensemble Micrologus «gioca» con i temi del cibo, dell'erotismo e della trasgressione con esempi musicali di fine Quattrocento e inizio Cinquecento raccolti fuori dalle porte dell'accademia.

Il finale (12 giugno con Slawomir Zubrzycki all'organo) è un «Leonardo al quadrato», perché giusto nella villa della Dama con l'ermellino risuonerà la «viola organista», scrupolosamente ricostruita a Cracovia sulla base dei molti disegni e diversi progetti di Leonardo. Buona viaggio, buona musica.

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