Ncd pronto al salto: rinuncia al simbolo per far correre Lupi

L'ipotesi che si fa largo nell'area centrista Via a un cartello civico "Milano popolare" per superare i veti sul suo uomo di punta

Ncd pronto al salto: rinuncia al simbolo per far correre Lupi

Un compromesso onorevole per tutti, che riempia le due caselle ancora vuote: il nome del candidato sindaco e il perimetro della coalizione. Un compromesso in cui (per definizione) ciascuno ottiene un obiettivo e in cambio rinuncia a qualcosa. L'ipotesi su cui si sta lavorando è questa: la Lega potrebbe sostenere Maurizio Lupi se l'ex ministro mollasse il suo attuale movimento, Ncd, abbandonando al suo destino Angelino Alfano. Il punto di partenza di questo scenario è il problema del nome dell'aspirante sindaco. Nel Carroccio non sono mancati attestati di stima per Lupi. Lo stesso Matteo Salvini ha escluso problemi particolari sulla sua figura. Il vero veto puntualmente emerso ha riguardato piuttosto Alfano e la «scelta di campo» dell'Ncd, alleata col Pd a Roma e in Lombardia col centrodestra. Se Lupi marcasse la sua distanza dal partito (che peraltro non lo ha difeso come avrebbe dovuto nella vicenda delle sue dimissioni dalle Infrastrutture) verrebbero a cadere le ragioni di un'esclusione. Anzi, si potrebbe chiudere su Milano, rafforzare il centrodestra nazionale, e consolidare la Regione Lombardia, che invece inevitabilmente subirebbe dei contraccolpi in caso di rottura. Le indiscrezioni tracciano un percorso di questo genere: Lupi e i suoi (l'Ncd lombarda) rinuncerebbero a correre col simbolo e con nome Ncd. E varerebbero un grande contenitore civico-centrista - cui stanno già lavorando - che servirebbe come «lista del sindaco» o - nel caso di una corsa solitaria, che oggi nessuno si augura - come ossatura di un mini polo centrista che andrebbe a negoziare l'intesa all'eventuale ballottaggio.

«Noi abbiamo chiesto di essere accettati con pari dignità - spiega il capogruppo regionale Ncd Luca Del Gobbo, abbiamo ottenuto il 5,5% e 24mila voti alle Europee. Siamo ancora lì e siamo determinanti, con la nostra forza, anche se è inferiore a quella della Lega». «Io - prosegue Del Gobbo - spero che da Milano parta l'alternativa a Renzi, ma dobbiamo mettere da parte i veti».

«Non è nuova la stima per Lupi - dice il vice coordinatore Ncd Federico Illuzzi - noi lo riteniamo il più credibile candidato del centrodestra, grande conoscitore di Milano, orgogliosamente residente al quartiere Olmi. Il rinascimento urbanistico milanese lo dobbiamo a lui». «In questo momento - aggiunge - Ncd viene considerato il pretesto braccio di ferro fra Maroni e Salvini, mi auguro che prevalga il buon senso, è indubbio che tenerci lontano da accordi avrebbe ripercussioni in Lombardia».

Nella Lega, il presidente Roberto Maroni (che al Pirellone governa con un folto gruppo Ncd) ha già firmato diverse aperture sul nome di Lupi. Ma i salviniani continuano a frenare, come conferma anche il capogruppo comunale Alessandro Morelli: «Non credo che Lupi abbia oggi un grande appeal nel centrodestra».

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