Qualche mese fa aveva litigato con il padre in Costa Rica e il figlio ha atteso pazientemente il ritorno del «nemico» per pianificare la vendetta. Ecco il movente della sparatoria del 15 ottobre in via Decorati al valore civile, dove per poco non ci rimise la pelle Massimo Esposito, 39 anni. Ed ecco anche i responsabili, due giovani di 32 e 24 arrestati dai carabinieri perché ritenuti rispettivamente l'esca e l'organizzatore dell'agguato. Resta ancora da risolvere invece la sparatoria di via Muratori, dove rimasero uccisi due coniugi, le cui indagini sono invece affidate alla squadra mobile.
Per capire cosa sia successo quella sera in Forlanini, bisogna fare un passo indietro di qualche anno quando Albert, 32 anni, si trasferì in Costa Rica insieme a un suo amico del cuore, poi morto in un incidente stradale nel 2008, e suo padre, Pino. Qui ufficialmente avrebbero avviato attività nel settore del turismo ma i precedenti per traffico di droga dei tre lasciano pensare ad affari di tutt'altro tenore. Albert viene poi raggiunto da Esposito che si associa ai loro traffici. Infine il fatidico scontro con Pino, con seguito di botte e minacce.
Qualche settimana fa i due trentenni tornano a Milano e a questo punto interviene il figlio di Pino, Eros che organizza una spedizione punitiva. Per fare questo ha bisogno di Albert che la sera del 15 ottobre dà appuntamento a Massimo davanti alla stazione Centrale e lo porta sul luogo dell'agguato. E mentre i due sono in piedi arriva uno scooterone con due centauri. Albert si allontana, il passeggero scende e scarica 9 colpi di una semi automatica di grosso calibro. Poi, raccolti i bossoli per rendere più difficile le perizie, risale in sella e scompare.
Esposito se la cava per miracolo e, ancora sotto choc, racconta della lite con Pino e della trappola tesa da Albert. I carabinieri raccolgono indizi e testimonianza e l'altra sera vanno a prenderli. Mancano ancora all'appello i due esecutori materiali, quasi sicuramente tra i due centauri non c'era Eros, e le cause dello scontro mortale tra Esposito e Pino. Anche se i precedenti per droga di quasi tutti i protagonisti, e la facilità con cui si trova in Costa Rica, lasciano pochi dubbi in proposito.
La droga dovrebbe essere alla base anche della sparatoria di via Muratori dove Massimiliano Spelta e la moglie dominicana Carolina Ortiz Pajaro, 43 e 21 anni, vennero abbattuti a colpi di pistola mentre passeggiavano con la figlioletta di un anno e mezzo. Un giallo che, dopo due mesi, la squadra mobile non sembra però ancora in grado risolvere.
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