Un paio di anni fa tenne banco il caso dei clochard che si riparavano dal freddo nelle sale al pianterreno della Sormani. Molti frequentatori si lamentavano per lo stato della biblioteca-dormitorio, la questione approdò anche in consiglio comunale con il centrodestra all'attacco e l'assessore alla Cultura Filippo Del Corno in difesa (dei senzatetto). Il direttore della Sormani Stefano Parise sostenne che la Sormani «è democratica, le nostre strade sono piene di diseredati ed è ingenuo pensare che la biblioteca ne resti immune». Da allora le proteste per la presenza di bivacchi sono continuate, anche se ora che viene rafforzato il sistema di videosorveglianza nella sala lettura al primo piano il Comune tende a tenere nettamente separate le due questioni, lì c'è un pubblico principalmente di studiosi e universitari. Sta di fatto che il 28 febbraio è stata approvata l'implementazione dell'impianto con registrazione e conservazione delle immagini (per un tempo di sette giorni), saranno montate tre nuove telecamere nella sala lettura, la «sala massima».
Tra le motivazioni scritte nella determina dirigenziale che autorizza l'acquisto degli impianti viene sottolineata la necessità di implementare la videosorveglianza per assicurare innanzitutto «un maggior presidio della sala, in considerazione delle attività e delle funzioni esercitate dai servizi lì collocati (lettura e consultazione di opere librarie anche di valore e di pregio culturale rilevante)». Ma viene citata anche «la tutela del personale comunale e dell'utenza. Il pubblico accede alla sede mediante l'ingresso principale di corso di Porta Vittoria 6 e l'affluenza avviene giornalmente dalle 9 alle 19.30 (il sabato fino alle 18.15) in modo costante e con frequenza tale da richiedere particolari forme di salvaguardia». Infine si vogliono «accrescere le forme di tutela del patrimonio librario comunale, liberamente esposto ed accessibile nella sala di consultazione e, seppure indirettamente, incrementare il grado di sicurezza degli utenti che frequentano la sala medesima, i quali portano talora con sè oggetti e documenti personali anche di valore». Un sistema in più insomma per scoraggiare i furti di beni che i frequentatori della Sormani possono lasciare incustoditi quando escono per qualche momento di pausa lontano dalla postazione o per risalire ai responsabili nel caso sparissero borse, portafogli o pc. Il direttore Parise rassicura: «A memoria, l'ultima segnalazione di furto risale al 2017, un signore aveva lasciato il pc incustodito.
Ricorda che le telecamere controllano già l'area mostre, «ora si è deciso di estenderle alla sala lettura con funzioni prevalentemente di deterrenza, è la sala massima, i libri sono consultabili a scaffale aperto. Una tutela in più per il patrimonio librario».ChiCa
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