Occupazioni con l'ok della sinistra

Il menu di ieri sera prevedeva «cucina popolare con prelibatezze antifasciste», proiezioni e dibattiti «in preparazione del corteo nazionale Dax resiste», in programma il 16 marzo a dieci anni dall'uccisione del militante di un centro sociale. Dalle 23.30 e per tutta la notte, musica elettronica in via Arbe 50. Serata, «a sostegno dell'associazione Davide Cesare Dax». Scontrini? Manco a parlarne, ma è una domanda retorica se si parla dell'Officina dei Beni Comuni che sta per compiere un'anno di occupazione nello stabile tra viale Zara e la Maggiolina. Sulla pagina Facebook si definisce chiaramente «organizzazione politica». Era il 30 marzo del 2012 quando gli antagonisti alle 11.30 del mattino srotolarono lo striscione sulla facciata per dare inizio all'okkupazione, «una casa del popolo a disposizione dei più e meno giovani», tra i primi ospiti sul palchetto Vittorio Agnoletto. Ora, chi vuole definire queste iniziative «volontariato per il quartiere», le chiami almeno «onlus» a senso unico. Tant'è, giovedì sera in zona 2 la maggioranza non è riuscita a tenere ancora in stand by la mozione depositata già a ottobre dai consiglieri della Lega. Forti dell'esposto presentato in questura da 250 cittadini che continuano a subire soprusi dagli occupanti, i «lumbard» chiedevano alla Zona di presentare formale richiesta di sgombero alle forze dell'ordine, di condannare l'occupazione illegale e l'attività abusiva che viene svolta all'interno: dalla vendita senza licenza di alimenti e bevande, ai manifesti abusivi per sponsorizzare serate e mercatini, fino ai lavori edilizi senza denuncia di inizio attività. In qualsiasi alloggio o locale si rischierebbe la sanzione. Terza richiesta al sindaco Pisapia, «affinché si faccia portavoce dell'istanza e chieda l'immediato sgombero dello stabile». Nello spazio riservato a inizio seduta agli interventi dei cittadini, si sono presentati due occupanti di via Arbe, hanno spiegato che organizzano corsi di yoga e percussioni, mercatini. Consiglieri della sinistra radicale e o dell'Idv non hanno applaudito ma quasi, paragonando i militanti a dei «volontari che operano per il bene della comunità». Un «volontariato» che ha fatto trasformato, per dire, il Leoncavallo in una «spa». Un business illegale. Come quello che sta fiorendo indisturbato (dal Comune e dalle forze dell'ordine) all'ex macello occupato dalla scorsa estate dal collettivo Macao: eventi, serate a tema, aperitivi. Il consigliere Pdl Matteo Forte aveva chiesto chiarimenti all'assessore Tajani sul perché uno studente della Scuola civica di cinema per fare riprese all'interno dell'ex macello abbia dovuto rapportarsi con gli occupanti.

Risposta: «Per inesperienza non aveva considerato adeguatamente la condizione attuale dello stabile, il direttore della scuola ha ribadito «di controllare meglio i requisiti delle location utilizzate prima delle riprese». Colpa dello studente insomma.
Voto scontato su via Arbe: mozione bocciata. «La sinistra come sempre - afferma il consigliere Samuele Piscina - ha preferito difendere gli abusivi invece dei cittadini».

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