Oggi si prova il telelavoro: costi più bassi per 37 miliardi

Oggi si prova il telelavoro: costi più bassi per 37 miliardi

Più tempo per sé, più qualità della vita, più produttività. Meno stress, meno inquinamento, meno tempo perso. In inglese lo hanno battezzato «smart working», tradotto in italiano con «lavoro agile», ovvero niente timbro del cartellino, scrivanie e orari rigidi, ma telelavoro, orari flessibili, attenzione agli obiettivi (tassativi da raggiungere) sganciandoli dal tempo passato seduti alla scrivania. Tanti ne parlano, ma sono ancora pochi quelli che lo attuano davvero. Oggi il Comune di Milano ha invitato aziende, studi professionali, enti a dare la possibilità ai propri dipendenti di lavorare dove vogliono. È la Giornata del «lavoro agile» che ha raccolto in un batter d'occhio le adesioni di oltre cento aziende. Una ricerca dell'Osservatorio Smart Working della School of Management del Politecnico di Milano ha persino quantificato un risparmio di 37 miliardi di euro per le imprese italiane, se solo fossero più smart con i propri dipendenti. Qualche altro dato: l'introduzione del telelavoro e la conseguente riduzione degli spostamenti dei lavoratori potrebbero portare in tasca ai cittadini circa 4 miliardi di euro (550 euro per lavoratore all'anno) e una riduzione di emissioni di CO2 pari a circa 1,5 milioni di tonnellate l'anno. La strada è ancora lunga ma qualche dato incoraggiante già c'è. Il 48% dei dirigenti d'azienda lavora già «in remoto» per almeno la metà della propria settimana lavorativa come ha verificato un'indagine condotta, su più di 26.000 dirigenti aziendali in 90 paesi, da Regus, fornitore globale di spazi di lavoro flessibili, che aderisce e sostiene l'iniziativa promossa dal Comune. In Italia circa la metà dei dirigenti (il 47%) lavora in modo flessibile per almeno metà settimana e il 76% delle aziende ha registrato un aumento della produttività grazie al lavoro agile, come la facoltà dei dipendenti di scegliere dove e quando lavorare. I vantaggi derivano probabilmente dal fatto che il 66% degli intervistati afferma di sentirsi più attivo e motivato con il lavoro flessibile, giudicato un valore particolare anche per i giovani. Inoltre, il lavoro flessibile sta creando un nuovo tipo di interazione tra i capi ufficio e i loro sottoposti: il 23% degli intervistati ritiene che la supervisione a distanza aiuti a mantenere un rapporto più professionale. «Milano diventa il modello per una sperimentazione nazionale - ha detto l'assessore al Benessere, Tempo libero e Qualità della vita Chiara Bisconti - Stiamo portando questa sperimentazione nell'amministrazione pubblica, e saranno circa 200 i lavoratori del Comune di Milano che oggi lavoreranno da fuori ufficio». Gli esempi virtuosi non mancano, proprio qui in casa nostra. A Milano c'è una delle due sedi Microsoft (l'altra è a Roma) che è stata giudicata l'azienda dove si lavora meglio nel mondo. E specie in Italia dove nel contratto per i suoi 840 dipendenti ha introdotto la clausola dello «smart working». Per tutti a tutti i livelli.

E tutti, uomini e donne, mamme o no, in qualche modo lo utilizzano. Chi tenendosi il venerdì libero, chi andando a prendere i figli a scuola e dopo continuando a lavorare da casa, chi muovendosi da casa alle 9 invece che alle 8 quando perdi la metà del tempo nel traffico.

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